
“La decisione del Gup di prosciogliere tutti gli imputati coinvolti nell’inchiesta “Black mountains” nulla toglie all’estrema gravità dell’emergenza ambientale crotonese; né alle responsabilità di chi questo disastro ha concorso a provocarlo – afferma in una nota Legambiente Crotone. L’uso del Cic come materiale da cantiere, le modalità con cui il conglomerato è stato smaltito, purtroppo sono solo parte di un problema estremamente serio e di proporzioni enormi. Guai a pensare, dunque, ad un ridimensionamento della gravità della situazione ambientale e sanitaria crotonese. Certo, sulla specifica vicenda “Black mountains” restano ancora molti interrogativi da chiarire. Ma purtroppo i veleni presenti nel terreno e nelle acque crotonesi sono ancora tanti, troppi, e pericolosissimi. Di qui l’invito a tenere ancora alta l’attenzione su tutte le questioni ambientali e sanitarie, e soprattutto sulla necessità della bonifica del Sito d’interesse nazionale Crotone-Cassano-Cerchiara, che ribadiamo dovrà essere integrale”.