
Il Consiglio dei ministri oggi ha approvato il decreto legge per il riordino e la riduzione delle Province italiane. “Il decreto prevede 51 province comprese le città metropolitane”, scrive il ministro Patroni Griffi. Il riordino delle Province “è di tipo ordinamentale e strutturale, nella logica avviata con la spending review. Dalle 86 provincie di Regioni a statuto ordinario arriveremo a 51 province, comprensive delle città metropolitane”. “Il processo è irreversibile e da gennaio verranno meno le giunte provinciali”. “Il governo si è mosso tra spinte al mantenimento dello status quo e spinte alla cancellazione totale delle Province. Grazie al riordino, secondo il governo sarà possibile dimezzare i costi, risparmiando 40 milioni di euro l’anno. E “per assicurare l’effettività del riordino delle Province senza necessità di ulteriori interventi legislativi, il governo ha delineato una procedura con tempi cadenzati ed adempimenti preparatori, garantiti dall’eventuale intervento sostitutivo di commissari ad acta”.
Province accorpate, elezioni a novembre 2013
“Da gennaio e coerentemente con la governance, verranno meno le giunte provinciali e nella fase di transizione sarà possibile per il Presidente delegare non più di tre consiglieri. Questo fino a quando il sistema non andrà a regime nel 2014”, dice il ministro nella conferenza stampa a palazzo Chigi. A novembre del 2013 si terranno invece le elezioni per decidere i nuovi vertici.
Città metropolitane operative dal 2014
“Dal 1° gennaio 2014 – spiega la nota di Palazzo Chigi – diventeranno operative le città metropolitane, che sostituiscono le province nei maggiori poli urbani del Paese realizzando, finalmente, il disegno riformatore voluto fin dal 1990, successivamente fatto proprio dal testo costituzionale e, tuttavia, finora incompiuto”.
Divieto di cumulo degli stipendi
Per chi ricopre cariche in organi comunali e provinciali, il dl prevede il divieto di cumulo degli stipendi: bisognerà scegliere se mantenere uno o l’altro. Inoltre vengono aboliti gli assessorati e si stabilisce che gli organi politici dovranno avere sede esclusivamente nelle città capoluogo.
La situazione in Calabria
- La provincia di Crotone e di Vibo Valentia accorpate con Catanzaro
- Provincia Cosenza rimane tale
- Reggio Calabria Citta’ Metropolitana

Comuni che ritornano in provincia di Catanzaro
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Una delegazione di sindaci della Provincia di Crotone si è recata a Roma per protestare contro il Governo. Un pò troppo tardi forse!?
e chi li paga le spese dei documenti?
….indovina…..
Ciao ciao Zurlo ma anche ciao ciao a prefettura, questura, comandi provinciali dei carabinieri, vigili del fuoco, guardia di finanza ecc ecc dovremo rifare i documenti ???