Giorno 15 Maggio, presso l’aula M dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, nell’ambito del ciclo di incontri di bioetica in memoria del Cardinale Martini, promosso dalla Federazione Universitaria Cattolica Italiana (Fuci) di Catanzaro, si è svolto un dibattito sul testamento biologico e l’eutanasia. Il confronto, articolato e molto attivo, ha visto la partecipazione di studenti e docenti sia del corso di Giurisprudenza che di Medicina e Chirurgia. A moderare l’incontro è stato il Presidente Diocesano della “Federazione Universitaria Cattolica Italiana” (F.U.C.I.) di Catanzaro, Sebastian Ciancio, che ha introdotto il tema, soffermandosi sul legame tra “principio di autodeterminazione” – “testamento biologico” -“accanimento terapeutico” ed “eutanasia”, ribadendo nel corso del dibattito i principi della morale cattolica e analizzando gli spunti innovativi in materia del Cardinale Carlo Maria Martini. A seguire Paola Chiarella, docente universitaria della Cattedra di Filosofia del Diritto, ha evidenziato le difficoltà che sussistono quando si parla di diritti sul proprio corpo. “L’eutanasia è la questione bioetica che sollecita con un certa urgenza la riflessione morale giuridica – ha affermato – poiché rappresenta una variante moderna del classico tema della giustizia. Una società giusta deve interrogarsi su cosa sia giusto fare nei confronti dei malati che chiedono di morire. la giustizia esige che si dia a ciascuno il suo. Nel caso in questione si tratta dei diritti sul proprio corpo. L’ordinamento – ha aggiunto – dovrebbe consentire di decidere cosa fare della propria esistenza quando il rapporto tra corpo e anima si rompe ed il corpo non rispondendo ai moventi soggettivi diventa sfortunatamente un tiranno.
Purtroppo il diritto consente oggi di autodeterminarci su tutto tranne che sulle circostanze della nostra morte. a ben vedere però questo tabù dovrebbe essere superato perché tragiche circostanze della vita possono privare il soggetto di quel sentimento di gratitudine e di meraviglia. L’eutanasia – ha concluso – è l’ultimo tentativo dell’uomo di dare un significato a una vita divenuta umanamente senza senso”. Altri relatori dell’incontro sono stati: Tullio Barni, Professore Ordinario di Anatomia Umana, che ha ribadito il ruolo della scienza nel panorama bioetico, rafforzandone consistenza e validità, rivendicando soprattutto i principi di libertà e laicità. Rispondendo alle domande degli intervenuti ha elencato tutte le argomentazioni a favore della legalizzazione dell’eutanasia : dal “diritto a morire” e al “diritto a morire con dignità” fino al “diritto a fare ciò che si vuole del proprio corpo”, dall’ “insignificanza ed inutilità del soffrire” alla “sofferenza per i familiari, gli amici, i conoscenti e il personale medico”. Visione quindi, più volte citata in tema di dibattito, di un corpo “prigioniero” di se stesso e “schiavo” della sofferenza e di una vita “bene da proteggere” ma, al tempo stesso, “male da cui fuggire”. Significative le testimonianze, infine, di Anna Maria Grande, anestesista e rianimatrice presso l’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio che ha portato ai presenti la sua testimonianza professionale e del giovane Dottore in Legge Luigi Benincasa, Delegato della F.U.C.I. per la Bioetica e partecipante al “14mo Corso Internazionale Intensivo di Bioetica” di Udine, che ha tratto le conclusioni del convegno. Appuntamento a Giovedì 30 Maggio con l’incontro conclusivo dei seminari di bioetica FUCI dal titolo “ Cellule staminali embrionali ed adulte : lo stato della ricerca e le implicazioni etiche ”.