Più che una zona industriale quella di Rossano appare ormai come una zona di guerra o una landa desolata ed abbandonata. Con diverse opere non ultimate e, soprattutto, con intere aree lasciate nel più totale degrado, con costante e quotidiano pericolo per i mezzi e le persone che vi si recano e che vi lavorano. È, questa, la denuncia resa pubblica da diversi imprenditori operanti nell’area di S.Irene, ormai stufi di una prolungata e intollerabile situazione di stallo, in merito a lavori rimasti fermi e soprattutto per il mancato ripristino dei luoghi. Vanno azzerate tutte le attuali fonti di rischio, restituendo standard minimi di decoro e sicurezza all’intera zona industriale. E’, questa, l’esigenza e la richiesta condivisa e di cui sono stati coinvolti tutti i responsabili. Strade impercorribili a causa del manto stradale distrutto e della presenza di innumerevoli buche e voragini di notevoli dimensioni, residui di lavori accatastati ovunque a bordo strada nell’incuria più totale, erbacce altissime e depositi ovunque: sembra di trovarsi in una giungla di rifiuti abbandonata da anni. Eppure l’avvio di questi lavori (per un ammontare complessivo di oltre 6 milioni di euro finanziate all’ASI Cosenza attraverso i POR Calabria 2000-2006)), che si disse allora dovevano essere destinati a dare definitivo e concreto slancio alle zone industriali di Corigliano e di Rossano, prese avvio nei primi mesi del 2012.
L’agglomerato di Rossano – si disse nella presentazione ufficiale degli interventi previsti – era quello più bisognevole di lavori, risalendo le ultime opere agli ’80 e ’90! Veniva prevista ed illustrata, quasi 2 anni fa, la realizzazione di tratti stradali, di rete elettrica ed illuminazione, rete idrica e smaltimento acque bianche/nere, il completamento dell’impianto di depurazione a tutela dell’ambiente, la videosorveglianza strategica per garantire sicurezza agli imprenditori, la segnaletica stradale e la cablatura della rete Internet per uscire dall’isolamento. Molti di questi interventi, purtroppo, ancora non hanno visto la luce definitiva. Ma ciò che più amareggia e danneggia gli imprenditori, del resto abituati da anni a cavarsela comunque da soli senza attendere, è oggi soprattutto la reiterata incapacità di portare a termine quanto a laddove iniziato, ripristinando lo stato dei luoghi e consentendo a quanti fanno impresa ogni giorno, con sacrifici e abnegazione, di poter almeno continuare a farlo senza ulteriori aggravi preoccupazioni e costi, in una zona che è già vittima di gap infrastrutturali storici e straordinari. Diverse segnalazioni scritte sono state trasmesse, ma senza esito, al Presidente dell’ASI Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Cosenza Diego Tommasi ed al direttore generale Stefania Frasca ed all’Ing.Notte direttore dei lavori.
