riLe dichiarazioni rilasciate dal ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri a Radio 1 vanno nella giusta direzione. “Nelle zone ad alto tasso di criminalità – ha detto – non saranno chiusi i tribunali”, aggiungendo che nei correttivi che verranno posti – probabilmente nei prossimi giorni – “e uso il condizionale – le parole della Cancellieri – perché devo valutarli con la Camera e con il Senato – non ci saranno più situazioni a rischio nelle zone ad alto tasso di criminalità”. Per il resto poi si dice convinta che questa riforma “preveda una migliore dislocazione sul territorio dei tribunali: sono 31 – ha spiegato il Guardasigilli – quelli che vengono soppressi e quasi 800 le sezioni distaccate. C’è un ulteriore passaggio che devo fare nei prossimi giorni, perché Camera e Senato hanno fatto un ordine del giorno in cui invitano a rivedere alcuni punti della geografia giudiziaria; li affronteremo – ha promesso la Cancellieri – i primi di settembre e poi avremo la certezza di quanti tribunali effettivamente vengono chiusi. Ma, grosso modo, tutta la riforma rimarrà in piedi così come è stata concepita e partirà dal 13 settembre. Avremo poi due anni di tempo per valutare correttivi. E’ una riforma importante – ha concluso il ministro – dopo la quale avremo meno strutture ma molto meglio strutturate”. Intanto si è tenuta la conferenza stampa sul tetto del palazzo di giustizia di Rossano indetta dal comitato organizzatore, nel corso della quale sono state ancora una volta ribadite le motivazioni per le quali il tribunale di Rossano non può e non deve essere chiuso.
Lo ha detto a chiare lettere il presidente del Coa Serafino Trento, sciorinando dati e numeri che abiurano il provvedimento di soppressione così come la decisione di accorpare il presidio rossanese a quello del Pollino. In merito ai procedimenti civili Rossano produce all’anno – ha riferito Trento – ben 7258 procedimenti a fronte dei 4202 di Castrovillari. Nel lavoro 8277 per il foro bizantino e 3449 per quello del Pollino. Per quanto riguarda esecuzioni e fallimenti i numeri sono rispettivamente di 1800 e 1600 circa. Per il penale, invece, i dati, addirittura, si triplicano a favore del palazzo di giustizia rossanese. Un quadro che fa gridare allo “scandalo” Trento e che si sintetizza con la frase del presidente del Comitato pro-tribunale Maurizio Minnicelli: “Non si è mai visto – ha detto – un pesce più piccolo mangiare quello più grande”. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Corigliano Giuseppe Geraci che ha promesso sostegno e solidarietà in questa battaglia denunciando il poco interessamento (quasi nullo) dimostrato dalla triade commissariale quando ha governato la città ausonica. “Oggi – ha detto Geraci – bisogna difendere Rossano e la sua antica e storica tradizione giuridica”. E se per Flavio Stasi di Terra e Popolo ciò che è in atto “è un progetto sovversivo nei confronti dell’intero territorio al quale stanno tagliando tutto e per questo non bisogna abbassare la guardia”, per il presidente del consiglio Scarcello il comprensorio tutto deve dimostrare “unità e coesione”. E l’occasione sarà proprio il Consiglio comunale all’aperto davanti al palazzo di giustizia al quale dovrebbero partecipare tutti i consigli dei comuni dell’hinterland. “Stiamo subendo l’ennesima mortificazione – ha detto Scarcello – ecco perché domani dobbiamo essere presenti in massa”.