“Grazie al Gruppo FS e alle fallimentari politiche sulla mobilità portate avanti dalla Regione, la Calabria ben presto resterà tagliata fuori da ogni rapporto con il mondo ! La cancellazione indiscriminata di altri 14 treni locali, dopo i 4 soppressi a luglio, lascia allibiti – affermano in una nota Francesco Molinari e Sebastiano Barbanti del Movimento 5 Stelle. Vogliamo sapere a che gioco stanno giocando e a vantaggio di chi. A rigor di logica dovremmo costruire una società a misura di cittadino, dove a doveri corrispondano altrettanti diritti, diritti che passano attraverso la garanzia dei servizi fruibili dai cittadini che compongono questa società e tra i quali quello alla mobilità è fondamentale. E invece, con l’andare avanti, le conquiste sociali vengono messe a dura prova dalle scelte scellerate di manager abituati a far quadrare i conti sulle spalle di categorie sociali già duramente provate dalle negative vicende economiche piuttosto che su precise strategie di rilancio. Ancora una volta a pagarne le conseguenze saranno i lavoratori calabresi, quei i pendolari che dovranno arrangiarsi di conseguenza, ormai abituati ad essere considerati l’ultima ruota del carro. Per loro prendiamo posizione contro questa ennesima spoliazione sul territorio : controlleremo se – aggiungendo danno al danno – questi tagli saranno la scusa per operare licenziamenti da parte dell’azienda. E’ troppo pretendere che il diritto alla mobilità si trasformi in servizi efficienti ed ecosostenibili per un lavoro effettivamente stabile ?”
Cosa aspettano i comuni e le loro amministrazioni, quando si ribelleranno? La Calabria è una regione dell’Europa, ma in effetti oramai fa parte del terzo mondo. È ora di ribellione, più si aspetta, peggio è.