Giuseppe Dell’Aquila sarà veramente il “nuovo che avanza?”. Ad ascoltare tutti gli intervenuti sembra che i vertici del partito provinciale, dopo avere fatto una forte autocritica, hanno tutte le reali volontà di cedere il passo ai “giovani”. Laurenzano, Pantisano e appunto, Giuseppe Dell’Aquila, che si confronteranno il 27 ottobre prossimo, sembrano incarnare tali volontà. Una volontà che Giuseppe Dell’Aquila, che se avrà fatto proprie le sue esperienze e i suoi valori di quando ragazzo e poi giovane, indossava in quel di Cirò l’uniforme scaut, sembra volere portare avanti, questa volta sulle gambe delle sua, anche se giovane, intensa esperienza politica nelle file del Pd. “Lealtà, fratellanza,libertà, uguaglianza” sono alcuni di quei valori dello scautismo, ma che dovrebbero avere valenza universale, che spesso la politica lascia fuori dalla porta, ma che oggi più di ieri, bisognerebbe avere il coraggio di tentare di portare alla ribalta, per tentare di modificare il presente, che sempre più dimentica i deboli, gli indifesi, gli emarginati.
Un’esperienza che lo ha portato a rivestire la carica di segretario regionale dei giovani democratici, ma che lo ha visto impegnato in tutta la provincia a capire, conoscere, cercare di dare risposte alle innumerevoli problematiche che attanagliano il nostro territorio. “Sarò il segretario di tutti per fare vincere il bene comune, la buona politica, il Pd”, questa potrebbe essere in sintesi la sua dichiarazione d’intenti. Una dichiarazione fatta al termine della conferenza di presentazione avvenuta domenica nella sede del pd a Cirò marina, alla presenza del commissario provinciale sindaco di Cotronei, Nicola Belcastro che non ha avuto alcuna difficoltà a dichiarare di essere uno dei rappresentati dei 25 comuni della provincia che si sono espressi a favore della candidatura e “si spera elezione” di Giuseppe Dell’Aquila a segretario del Pd della Provincia. Un compito non facile, chiamato come sarà, se eletto, a mediare fra il “vecchio” duro a farsi da parte e il nuovo, cui il giovani del Pd e molta gente, anche al di fuori del Pd, guardano. A seguire una breve intervista al candidato.
Qual è il partito che ‘sogni’?
Un partito che abbia sempre una direzione politica chiara, frutto della partecipazione dei suoi aderenti e dei suoi sostenitori. Un partito che deve saper coniugare strumenti moderni e antiche modalità di relazione, che sappia sempre, rinnovare un messaggio di coinvolgimento, di partecipazione, di apertura alla società. Dico basta al gioco dell’oca, fare due passi avanti per farne uno indietro. Centro-sinistra con o senza trattino, le tante anime, l’esasperato correntismo, il riposizionarsi in funzione di vecchie logiche, tutto ciò ha fin dall’inizio influito negativamente sul consenso e sul radicamento del PD.
E allora qual è la strada da percorrere?
Dobbiamo saper dividerci i compiti, per poter raccogliere consenso e rappresentare interi pezzi di società e non attuare metodiche che circoscrivano la nostra capacità espansiva. Solo ipotizzarlo significa dichiarare fallita l’esperienza del Pd, che è nato proprio sul superamento di quelle logiche, e non avere capito che quello schema si trascina forse in pezzi di classe dirigente ma non esiste più da tempo nel nostro elettorato e non solo. Un unico popolo fin da prima che nascesse il Partito democratico.
Il modello organizzativo del partito secondo Dell’Aquila
Un partito che sia insieme nazionale e federale, che dentro una missione unitaria, lasci ai partiti regionali, alle federazioni provinciali, ai singoli circoli d’area o territoriali autonomia politica nella scelta del modello organizzativo, delle alleanze, dei candidati, ma soprattutto delle priorità programmatiche. Circoli che non siano solo luoghi per misurare i rapporti di forza nei congressi o per comporre organi e giunte, ma che si occupino del territorio e dei problemi delle comunità locali in cui sono. Questo è il radicamento, questo è il partito solido che immagino, che spero immaginiamo tutti. Circoli come antenne per ascoltare e capire l’Italia.
A proposito di ‘partito aperto’
Volere un partito aperto, non significa, un luogo anche fisico, dove si entra ed esce alternativamente, non significa nemmeno sacrificarsi alla novità, al giovanilismo esasperato, non significa rinunciare all’esperienza di quanti da anni si spendono per la causa di un P.D. sempre protagonista. Volere un partito aperto e plurale, che sappia se necessario spalancare i propri gruppi dirigenti a quelle persone, che magari non hanno appartenenze precedenti e che hanno scelto di cominciare il loro impegno politico con il PD, abbiamo drammaticamente bisogno della loro freschezza e delle loro energie.
Un territorio, quello crotonese, sempre piu’ isolato dal resto dell’Italia e della Calabria
Abbiamo territori ricchi di saperi, di creatività, comunità che conservano qualità della vita e forte coesione sociale. Dobbiamo valorizzare tutto questo, sfruttando le grandissime opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Ma dobbiamo farlo. Ricostruire anche intorno a questo, un’identità del nostro campo e farci capire dagli italiani, dai calabresi, dai crotonesi, con parole chiare. La ricerca della qualità, in ogni sua forma che diventa sostanza, deve riguardare tutte le condizioni materiali e ambientali che determinano la vita delle persone e la convivenza civile: dagli assetti del territorio e delle città, alla fruizione dei beni e delle occasioni culturali, all’accesso ai servizi personali e collettivi (mobilità, assistenza, abitazione, trasporti, recupero dei centri storici, cura delle aree verdi e di ogni luogo del vivere comune). Politica e amministrazione sono chiamate in causa per creare le condizioni di contesto necessarie a sostenere queste scelte di qualità. E dobbiamo farlo.
Di cosa ha bisogno il territorio?
No all’abusivismo e al consumo spregiudicato di territorio. Sì all’edilizia di qualità, alla sicurezza antisismica e al recupero e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente partendo dalla proprietà pubblica. Sì a uno sviluppo locale e urbano realmente sostenibile, abbiamo bisogno dei nostri talenti, ne abbiamo sfruttiamoli. Ma dobbiamo farlo. Qualità significa valorizzare la bellezza del proprio territorio, delle coste, delle nostre montagne, delle cittadine grandi e piccole, dei piccoli borghi, della loro storia e del loro patrimonio culturale. Qualità significa, incoraggiare, anche con i pochi mezzi a disposizione, sostenere, orientare chi ha idee di qualità. Magari pochi progetti ma buoni. Qualità significa aiutare chi aiuta, qualità significa stare vicino a chi ha più bisogno, non per assisterlo magari a vita, ma sostenerlo nella consapevolezza che la dignità personale, può essere anzi è, un motore di crescita, il primo ed il più importante, per una Società che rivendica il diritto e l‘orgoglio di essere tale.
Perchè hai scelto di candidarti?
Ho inteso la mia candidatura, non come una candidatura di servizio, quelle che si chiamano così non lo sono mai. Ho ritenuto di avanzare questa candidatura per due ordini di motivi: uno di merito, vale a dire i tanti militanti e/o simpatizzanti del P.D., che mi hanno sollecitato in virtù, della mia pur giovane età, non come limite, bensì come una opportunità. Io vanto con orgoglio anni di militanza attiva, sempre perennemente attiva e sempre per il P.D.; uno di metodo, un congresso rifondativo, perché di ciò si tratta, ha bisogno di una figura, inclusiva, dialogante, aperta, requisiti che non servono se non si hanno idee di fondo, ed io ne ho. Una figura che conosca il territorio, la città, i circoli i protagonisti delle tante stagioni del P.D. non riconoscere tutto questo, come pre-requisito, significa non voler riconoscere una storia, e la storia insegna. Sono un 30 enne, ma non sono un giovane, ho sempre avuto la tessera del mio partito, ed è vecchia di 15 anni, quindi mi candido: perché vinca la Politica, perché vinca il Partito Democratico, perché credo in ciò che faccio, e perché c’ho sempre creduto.
Compagno, giovane Dell’Aquila, noi “vecchi”del PD, eredi mai dimentichi della migliore valorialità del passato PCI, siamo con Te e domenica 27 ottobre votandoti a segretario provinciale ,in maggioranza con i discendenti della più buona e onesta e vecchia DC, voteremo per un ritorno al Futuro ovvero per la ricomparsa della speranza e della passione per il Bene comune. Siamo convinti, facendo eco alle entusiasmate argomentazioni di Maurizio Tricoli, che le classi dirigenti senza pifferai e oligarchie di sostegno (chissà perché?), restituiranno al PD la mission di riferimento della Politica come valore emancipante della Persona. Noi che convinti cantavamo “Bandiera rossa alla riscossa ” e “Bianco fiore, simbolo d’amore” saremo con te, giovane Dell’Aquila perché veramente crediamo che sarai il “segretario di tutti per fare vincere il bene comune, la buona politica, il Pd”.