Nelle prime ore di oggi 20 novembre 2013 i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza e del ROS hanno dato esecuzione a provvedimenti di fermo nei confronti di cinque persone ritenute responsabili a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento seguito da incendio, detenzione e porto illegale di armi, favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena. I provvedimenti, emessi sulla scorta delle indagini coordinate dal Procuratore Lombardo, dal Procuratore Aggiunto Borrelli e dai Sostituti Procuratori Luberto e Bruni e condotte dal Reparto Operativo e dal ROS, riguardano attività avviate nel 2009 che hanno consentito di ricostruire l’organigramma della cosca “Lanzino”, operante in Cosenza e provincia, capeggiata dall’allora latitante, Lanzino Ettore, catturato dai reparti operanti in Rende il 16.11.2012, unitamente ai favoreggiatori Di Puppo Umberto e Mazzulla Renato, quest’ultimo “vivandiere” del latitante. Successivamente all’arresto del Lanzino le indagini sono state incentrate sull’identificazione dei sodali che avevano protetto e garantito la sua latitanza nonché sulla endemica operatività criminale della cosca finalizzata allo sfruttamento delle risorse economiche del territorio mediante la sistematica perpetrazione di estorsioni in danno di imprenditori. L’attività ha permesso di documentare numerosi episodi estorsivi, consumati e tentati, nonché alcuni danneggiamenti seguiti da incendio, effettuati nel medesimo contesto a scopo intimidatorio in danno di operatori economici.
Petilia Policastro, stretta dei Carabinieri su ciclomotori irregolari e guida in stato di ebbrezza
Nel corso dell’ultima settimana, i militari della Compagnia Carabinieri di Petilia Policastro hanno effettuato svariati servizi straordinari di controllo del territorio, con...