“Dopo le ultime notizie che vedono la Calabria ancora una volta porto di scarico di ciò che nessuno vuole mi chiedo come mai le armi chimiche siriane, rifiutate da mezzo mondo, ora vengano a finire in Calabria, a Gioia Tauro? Perché deve sempre essere il sud a soffrire? Perché per questa Italia dobbiamo essere sempre figliastri? Sappiamo bene che il sud è considerato una palla al piede per una parte del nord, ma dico, il resto dell’Italia, lo Stato dov’è? – queste le domande di Francesca Gallello, presidente dell’associazione “Radici” Cirò Marina. Stiamo già tanto patendo, vedi mancanza di ferrovie, vedi mancanze di strade,vedi rifiuti tossici, vedi ogni forme di razzismo che sembra comparire ogni volta che più si ha bisogno di sentirsi davvero uniti, così come fa il sud sempre, quando le calamità naturali portano sofferenze. Perché il sud deve essere la pattumiera d’Italia? Perché l’Italia si ricorda del sud solo quando deve portarci problemi? Perché non si ricorda del sud anche quando c’è da costruire per il bene? Come rappresentante di un’Associazione Meridionalista, sento il dovere di esprimere non solo il rammarico ma la rabbia per tutto ciò. Il sud deve sempre lottare per avere le briciole dei grandi pasti del nord, deve sempre patire tanto per poter avere un minimo di quel tanto di cui ha diritto.
Se per lo stato dobbiamo esistere solo per essere usati come pattumiera allora non deve poi pretendere di avere quei voti che è tanto chiaro sono gettati al vento legati al filo di quella speranza che ormai sta morendo. Siamo arrivati al punto in cui i sogni e le speranze stanno annaspando nel mare dei problemi che questo stato sembra costruire a tavolino, famiglie disperate e giovani senza futuro, ogni giorno sentiamo di chi disperati arrivano a togliersi la vita, perché non riescono più a sostenere i sacrifici che lo stato chiede di fare al suo popolo, ma non dovrebbe essere lo stato a sacrificarsi per il popolo? Non dovrebbe essere lo stato a costruire un futuro per il paese? Non dovrebbe essere lo stato a preoccuparsi di dare speranze? Io vedo solo politici che si preoccupano per il proprio tornaconto, vedo solo costruttori di problemi che svuotano le tasche del popolo lasciandoci senza nemmeno la speranza di un futuro. Il sud ha tagli sulla sanità, tagli sulla scuola, disoccupazione, tutte cose che dovrebbero essere priorità per lo stato verso il popolo, non sarà invece che un popolo affamato, malato, ignorante , sia più facile da usare? Nel 1861 con l’Unità d’Italia le scuole al sud sono state chiuse per ben 15 anni, proprio per questo motivo, oggi però il sud sta prendendo coscienza, il sud vede, il sud vuole, e non vuole il più o ciò che appartiene ad altri, vuole ciò di cui ha diritto e primo di tutto rispetto, rispetto per la dignità e la vita di un popolo che già tanto ha sofferto e già tanto ha dato allo Stato. Un sud stanco di essere ricordato solo quando c’è da scaricare su esso rifiuti o quando c’è da prendere. Il sud è terra di grande storia, terra che tanto ha patito, una terra martoriata, se questo è il metodo che lo stato usa per aiutarci, bè…. meglio che non ci aiuta”.