La Commissione pari opportunità di Cirò Marina, ha voluto offrire alcune riflessioni sulla Shoah, per non dimenticare. La risoluzione dell’ONU n.60/7 del 1° novembre 2005 ha impegnato tutti gli Stati membri a celebrare, il 27 gennaio di ogni anno, il giorno della memoria che ricorda la Shoah, cioè lo sterminio del popolo ebraico. In Italia la legge n. 211/2000 ha definito in questo modo le finalità di questa ricorrenza. Per questo, la commissione P.O. ha voluto offrire alcune riflessioni come dicevamo. “Abbiamo il dovere di Ricordare e Riflettere sulla Shoah per evitare e non alimentare atteggiamenti collettivi negativi che continuano purtroppo ad esistere e qualche volta si rafforzano ancora oggi nella nostra società”, esordisce così il comunicato diffuso. “Abbiamo il dovere di ricordare il 27 Gennaio 1945!
La tragedia dell’Olocausto è monito per tutte le generazioni; un dovere verso il passato non un rituale celebrativo e vacuo: la memoria della Shoah deve sorvegliare i rischi presenti nelle nostre società. Dobbiamo Ricordare quella assurda e feroce volontà di annientamento degli oppositori politici, dei comunisti, degli zingari, degli asociali, degli omosessuali, dei malati di mente, degli ebrei: colpevoli solo di esistere in quanto tali; colpevoli perché portatori di una “diversità”. Ricordare Auschwitz, significa trasmettere alle giovani generazioni la consapevolezza di quelle mostruosità che “l’homo faber” ha perpetrato. Ricordare il 27 Gennaio 1945 significa evitare il ripetersi di determinate situazioni, forse non identiche, ma con esiti altrettanto devastanti. Abbiamo il dovere di indurre i giovani a riflettere sul tema delle minoranze, sulla pericolosità delle estremizzazioni e avviare un processo di trasmissione della memoria storica che abbia come base un insegnamento etico e civile responsabile perché se “comprendere è impossibile; conoscere è necessario”.