Come annunciato, nella serata di lunedì, nella sala comunale si è riunita una nutrita rappresentanza di cittadini, operatori sindacali, i quali, dopo avere ascoltato la dettagliata esposizione dei criteri occorrenti per formulare la domanda alla Regione Calabria, volta ad ottenere il credito sociale da restituire al tasso dell’uno per cento, hanno posto domande, delucidazioni e hanno interagito con gli stessi funzionari, comunali e di Infomedia. E’ stata infatti, l’amministratore di Infomedia, Rosa Turco, accompagnata dal collaboratore, Claudio Mauro, che ha esaurientemente illustrato i criteri, chi potesse accedere, quali spese si possono effettuare con il credito che si andrà a chiedere. I saluti e le implicazioni sociali di tale iniziativa regionale, sono stati introdotti dal consigliere, Sergio Ferrari il quale si è soffermato sull’attenzione dell’Ente verso i cittadini che spesso sono all’oscuro di bandi, agevolazioni e aiuti predisposti da Istituzioni governative che spesso non arrivano alla gente per mancanza di informazioni corrette. Il Comune quindi ha voluto, grazie soprattutto alla società Infomedia di Cs, in maniera gratuita, mettere a disposizione dei cittadini un ulteriore mezzo di informazione e supporto, per cercare di essere vicino ai reali e concreti bisogni. Un bando regionale che come abbiamo già annunciato è a sportello e le domande, in ordine di spedizione, farà fede il timbro postale, potranno essere inoltrate a partire da oggi, 3 aprile. La modulistica la si può scaricare dal sito regionale o rivolgersi a qualche patronato o sindacato, oltre che allo stesso Comune, ufficio servizi sociali. Bisogna essere residenti nella regione Calabria da almeno 3 anni, avere un reddito dichiarato, non superiore ai 17.500 euro se monoparentali, 22,500 se in coppia e 25.000 con almeno un figlio. Si può chiedere da 1000 e fino a 10.000 mila euro per spese sostenute nell’ultimo anno, documentate e fatturate, o che si dovranno sostenere per casa (frigo, caldaia, lavatrice o altro), mediche (visite specialistiche fuori regione e altro), situazioni improvvise di disagio sociale. Le somme vanno restituite fino ad un massimo di 60 mesi con rate che variano da poco più di 50 euro al mese fino a 170 per crediti massimi, al tasso dell’uno per cento. Resta il rammarico che questo strumento sarà d’aiuto a chi ha già un lavoro, anche se modesto ma dimostrabile e verificabile e non interviene sulla vera povertà, quella dei lavoratori senza tutele e sottopagati. Ma, da alcune domande poste, abbianmo anche registrato che molti speravano di potere ottenere il prestito senza dovere dimostrare di avere un reddito, o addirittura qualcuno ha chiesto se potesse ottenere l’aito sociale senza dovere giustificare le modalità di spesa. Comunque, il credito non potrà essere concesso per ripianare debiti precedentemente assunti.