La vecchia caffettiera napoletana sta tornando di moda. Il rito del caffe’ fatto con la caffettiera napoletana da prendere al mattino appena svegli, usanza accantonata con il passare degli anni a causa della macchinetta espressa simbolo del progresso, sta suscitando la nostalgia di molti italiani anche non napoletani. Crotone conta molti Nostalgici della vecchia macchinetta napoletana che vorrebbero riportarla in uso. L’unico problema e’ la mancanza dell’articolo nei negozi. Alcuni la possiedono ma si tratta di vecchie macchinette conservate con cura negli anni anche dopo che non sono state piu’ usate. La vecchia macchinetta napoletana non è il solo simbolo del passato che si vorrebbe portare in auge. A risvegliare gli interessi degli italiani nei confronti di oggetti del passato e’, anche, la vecchia bicicletta (maschile con la canna intera, femminile con la canna a V). L a vecchia macchinetta napoletana, la bicicletta colore nero con il campanello metallico e la dinamo fissata allaruota anteriore per alimentare il fanalino posto sul manubrio, sono alcuni esempi di cio’ che era il progresso tecnologico in Italia quando la disoccupazione era quasi inesistente e i giovani che terminavano il ciclo scolastico trovavano immediatamente lavoro. Possedere questi mezzi unitamente alla radio a valvole, la stufa elettrica a candele, il frigorifero, lo scaldabagno, erano simboli di un discreto benessere che rendevano felice una famiglia. Nell’era dell’informatica, del televisore spesso quanto un giornale, del cellulare sempre più sofisticato, internet e quant’altro, la disoccupazione e’ quasi al 14% e oltre la meta’ sono giovani in cerca di prima occupazione. L’affermazione, direbbe un noto giornalista della Rai, nasce spontanea: per stare meglio bisognerebbe abolire il processo tecnologico attualmente esistente per stare meglio.