Durante la conferenza stampa svoltasi nella sala consiliare del Comune, è stato annunciato l’avvio del PUA (punto unico di accesso), quale organismo unitario realizzato di concerto dall’Asp e dai Comuni che nella sostanza esprime e accoglie i servizi socio sanitari, ma è stata anche l’occasione per mettere in evidenza la lentezza e l’insufficienza dell’Ufficio Servizi sociali del comune capofila, diretto dalla dott.ssa Salvatora Barresi presente alla conferenza stampa, vuoi per carenza di organico, vuoi per “difficoltà amministrative”, e comunque, incapace a dare risposte efficaci e opportunamente rapide, ai tanti bisogni sociali presenti nell’ambito. Ma, ritornando al motivo della convocazione della conferenza stampa di presentazione del Pua, và subito detto che comunque questo rappresenta un primo significativo passo in avanti per una piena realizzazione di un sistema integrato socio-sanitario, sempre auspicato ma mai realmente messo in campo. Soddisfazione quindi da parte di tutti per la sua istituzione. L’Istituzione del Pua si è reso possibile grazie al lavoro di concerto e progettuale svolto dalla cooperativa Jobel di Crotone che ha permesso la predisposizione del piano distrettuale, inoltrato alla Regione Calabria e susseguentemente approvato, per il quale il Comune capofila aveva predisposto un bando di partecipazione.
L’avviso pubblico era stato predisposto per il servizio di assistenza domiciliare anziani disabili gravi e persone non autosufficienti dell’intero ambito socio sanitario di Cirò Marina. “Un servizio domiciliare socio-assistenziale, che si potrà integrare con le prestazioni sanitarie dell’A.D.I. (Assistenza Domiciliare Integrata) che prevede prestazioni di sostegno agli ultra sessantacinquenni: aiuto domestico, assistenza nelle attività giornaliere, interventi volti a favorire la rete di relazione, prestazioni di segretariato sociale, prestazioni parainfermieristiche di semplice attuazione in collegamento con il medico curante ed in collaborazione con gli operatori dei servizi sociosanitari. Lo sportello P.U.A. che è stato istituito grazie alla disponibilità del direttore dell’Asp Sergio Ippolito all’interno del Poliambulatorio di Cirò Marina e che sarà guidato dall’assistente sociale, Pamela Galante, fungerà da back-office con la stessa Asl per agevolare gli aventi diritto all’assistenza. La condizione di non autosufficienza sarà rilevata, secondo le modalità di ammissione al servizio stabilite dall’Ufficio servizio sociale, sulla scorta della certificazione medica, ed in base di indicatori specifici quali: deambulazione, capacità di nutrirsi, capacità di vestirsi, igiene e cura della persona e dell’ambiente, vita di relazione. In sostanza quindi, l’avvio del Pua a Cirò Marina, rappresenta un importante passo avanti verso la creazione di un sistema del welfare che sia il più integrato possibile tra i comuni del distretto socio-assistenziale e l’ASP. Tutto questo si tradurrà, sostanzialmente, nel fornire agli anziani non autosufficienti un servizio integrato, tra sanità e socio-assistenza, da oggi ulteriormente favorito e reso operativo appunto dall’Istituzione del Pua, che fungerà anche da filtro e selezionatore dei bisogni delle istanze che saranno avanzate dagli anziani o dai loro familiari e che rappresenta un importante strumento per consentire loro di accedere ad informazioni dettagliate sui servizi socio-sanitari erogati sul territorio. A presentare l’istituzione del Pua e quindi il nuovo modello organizzativo dei servizi erano presenti per il Comune, il consigliere Ferrara, vista l’indisponibilità per motivi di salute dello stesso Sindaco Roberto Siciliani e dalla dirigente Salvatora Barresi.
Per Jobel era presente il presidente, Santo Vazzano con la responsabile del punto di accesso, Pamela Galante e da alcuni rappresentanti sindacali, come Nicodemo Iacovino, sindaci, Carmine Maio e Gino Murgi, oltre naturalmente al direttore dell’Asp, Sergio Ippolito. Sono stati proprio il sindaco di Carfizzi, Carmine Maio e il sindacalista Iacovino, che nell’elogiare l’istituzione e finalmente la partenza del Pua, non si sono potuti esimere dal porre all’attenzione dei rappresentanti istituzionali del Comune, i ritardi e la necessità di una maggiore attivazione per dare reali concretezza al sistema socio sanitario, in ritardo, a loro dire a tradurre il lavoro svolto in atti concreti che effettivamente intervengano per sostenere i beneficiari dei Pac Anziani e infanzia. In effetti, quest’ultimi hanno lamentato notevoli ritardi e lentezze da parte dell’ufficio Servizio sociali del comune capofila, sollecitando l’istituzione dell’Ufficio di Piano più volte richiesto e ancora non attivato. Un ritardo che, notizia di pochi giorni fa, oggi mette a rischio la perdita dei fondi del decreto 311, per i quali si era svolta una prima riunione nel mese di marzo scorso ma alla quale non hanno seguito altri atti che definissero il piano progettuale degli interventi e quindi il rischio reale di perdere oltre 300 mila euro, che erano stati assegnati dalla Regione Calabria per minori, infanzia, anziani e famiglie in difficoltà. Inoltre, nonostante sia stato approvato il Pac Infanzia da parte del ministero il 30 ottobre scorso, come ha ricordato Santo Vazzano, ancora pochi giorni fa lo stesso Ministero ha chiesto altre precisazioni alle quali se non si darà risposta immediata, pena la revoca del finanziamento, (altri 390,00 mila euro). Crediamo che l’Ufficio Servizi Sociali vada ridisegnato anche perché, come ha ribadito lo stesso Maio, i Comuni vicini sono disponibili ad affiancare con loro personale, l’istituendo ufficio di Piano. Un ufficio di Piano che lo stesso rappresentante del terzo settore per l’infanzia, in seno al tavolo di concertazione ha ripetutamente sollecitato e chiesto venisse istituito, ma forse, qualcuno fa le orecchie da mercante. Ci si augura, che il Sindaco, considerati i forti ritardi, intervenga celermente, diversamente non saranno le Amministrazioni a perdere niente, ma si perderanno aiuti per gli anziani, per i minori, per l’infanzia, per la famiglia e no da meno, si perderanno altri posti di lavoro.