La campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative di Crotone (primavera 2016) sta entrando nel vivo della discussione non più sottotraccia ma alla luce del sole nonostante manchi ancora del tempo. Ma è risaputo che le campagne elettorale non hanno inizio e fine ma sono un argomento di tutti i giorni all’interno dei partiti e delle coalizioni. La politica crotonese sta vivendo questo momento ed è oggetto di discussione giornaliera motivata dalla scelta del prossimo candidato a Sindaco (Peppino Vallone, Sindaco uscente, è alla fine del doppio mandato). L’identikit del candidato che dovrà rappresentare la coalizione o il partito che non si coalizza, non esiste ancora. I vari responsabili politici negano a chi glielo chiede una propria candidatura. Tutti affermano che prima occorre sviluppare il programma per la città e poi attorno a questo scegliere la persona giusta per metterlo in essere. L’obiezione che si potrebbe fare a queste affermazioni: “per Crotone un programma già esiste ed è la disoccupazione, la mancanza dei servizi, l’ambiente, il ripristino della linea ferrata Ionica, strada statale 106, abusivismo.” Ma i politici lo sanno benissimo che questi sono i veri problemi di Crotone tant’è che alcuni, sotto l’egida del proprio partito o movimento, spesso si riuniscono per evidenziarli. Propongono una netta inversione di rotta che, affermano, potrà avvenire con uomini e idee diverse dal passato. Idee e uomini nuovi, un avviso per la scelta del candidato a Sindaco. Giorni addietro, ci ha informati l’on. Emilio De Masi, si sono incontrate le delegazioni del “Movimento 139”, di “Possibile” (Civati), “Araba Fenice”, del nuovo Cdu e dei “I DemoKRatici”.
L’occasione è stata propiziata dall’appello dei giorni scorsi, lanciato dal “Movimento 139”, indirizzato a quanti abbiano a cuore le sorti di Crotone, con la specifica invocazione ad avviare un serio e fattivo confronto in vista delle prossime elezioni comunali. L’introduzione di Emilio De Masi ha fotografato la drammatica condizione della città, sempre più avvolta ed avviluppata in una inestricabile matassa di emergenze mai risolte e poche volte affrontate, con la cronica incapacità di individuare soluzioni e prospettive e senza una visione complessiva e di sistema. Dal confronto successivo, a cui hanno partecipato tutte le forze presenti, è emersa la valutazione e la constatazione che oltre un deficit politico-amministrativo, si sia ormai realizzata una grave frattura tra la gestione della cosa pubblica e le aspettative ed i bisogni della cittadinanza. Gli avvilenti risultati conseguiti dalle ultime compagini amministrative, impongono una netta e decisa inversione di rotta, una profonda rivisitazione dei metodi e dei criteri che ispirano le scelte fondamentali. Per rilanciare una “nuova stagione” democratica è indispensabile coinvolgere ed ascoltare i cittadini e la società, in tutte le sue implicazioni e manifestazioni, per renderli protagonisti ed attori responsabili; bisogna ripartire dalle persone, dagli uomini e dalle donne, relegando le ritualità e le procedure della politica locale a meri percorsi burocratici e non più strumenti di decisioni etero-dirette e calate dall’alto. La città pretende nuove managerialità, una nuova e ritrovata tensione politica e sociale ed anche culturale, un nuovo protagonismo che regali a questa nostra realtà una funzione ed un ruolo centrale e non di dipendenza. È indispensabile per il futuro che le prossime amministrazioni siano in grado di creare i presupposti ed i prerequisiti per uno sviluppo integrato che possa lenire la piaga profonda della disoccupazione e della inoccupazione. Crotone ed i crotonesi hanno bisogno di iniziare un nuovo percorso di crescita, di qualificata intrapresa e nuovo lavoro: Crotone ha tutte le carte in regola per costruire un’altra prospettiva ed un diverso futuro. Questo primo incontro che tutti i partecipanti auspicano possa essere allargato ad altri movimenti ed ad altre espressioni politiche, sancisce la ferma convinzione di non poter retrocedere dall’impostazione esposta; tutti potranno partecipare, in una logica inclusiva e non di annessione, come, d’altro canto, saranno ostacolate eventuali logiche fagocitative ed inibitorie del percorso intrapreso. Serve la “Svolta”, un “new deal”, una nuova frontiera!!!




