In questi giorni a Crotone, in Calabria, si respira aria di olimpo del calcio italiano grazie agli squali crotonesi che hanno la quasi certezza di conquistare la serie A. Sulle ali dell’emotività di questo evento storico, da più parti, si parla dell’Ezio Scida, lo stadio crotonese i cui lavori furono avviati nel 1935 per essere inaugurato nel 1946, anno infausto per la Crotone calcistica; lo si vuole ampliato, ammodernato, costruito ex novo senza sapere che già un nuovo stadio sarebbe dovuto sorgere in località Passovecchio sulla strada per Scandale e finanziato con i fondi dei Mondiali di calcio del 1992: svanito nel nulla! Ma certamente le nuove generazioni, i giovani tifosi ed ultras non sanno perché lo stadio crotonese prende il nome di Ezio Scida e chi era questi.
Giusto 70 anni fa, il 19 gennaio 1946, nel viaggio di trasferta verso Castrovillari, per disputare una partita amichevole, l’auto che trasportava la squadra si ribaltò a causa del manto stradale sdrucciolevole e nell’incidente perse la vita proprio lo stesso giovane Scida che era nato a Crotone il 26 agosto del 1915, a soli 31 anni. Giocò da sempre per i colori della sua città in quegli anni in cui il Crotone Calcio era protagonista dei campionati regionali di Prima Divisione e di Serie C. Il giorno dopo il tragico incidente i giocatori e i dirigenti del Castrovillari decisero di annullare la partita e non solo, in segno di lutto e di solidarietà vollero contribuire alle spese delle esequie dello sfortunato calciatore. Da quella infausta giornata lo stadio del capoluogo pitagorico prende il nome di Ezio Scida e tanto per volere dell’Amministrazione comunale all’epoca guidata da Silvio Messinetti che era, al contempo, anche presidente della società calcistica degli squali crotonesi. Più avanti, nell’agosto del 1997, è stata apposta, all’ingresso esterno dell’impianto sportivo, una targa marmorea che ricordasse “Il calciatore – L’esempio – Il sacrificio”. Oggi non è dato sapere quali iniziative siano state intraprese dall’Amministrazione comunale o dalla Società sportiva del Fratelli Vrenna per celebrare doverosamente i 70 anni della tragica scomparsa del loro figlio Ezio! Ma forse nessuno ricorda!