Su richiesta del sindaco di Rocca di Neto, si è tenuto in Prefettura a Crotone un comitato provinciale per l’ordine e sicurezza pubblica, a cui hanno preso pure parte il Procuratore della Repubblica ed il vicepresidente della Provincia. Lo scopo è stato quello di effettuare un’analisi della situazione dell’ordine e sicurezza pubblica nel territorio della cittadina, a seguito dei recenti episodi di violenza che sono culminati con danneggiamenti e lesioni personali e che hanno coinvolto numerosi cittadini di nazionalità rumena. Durante l’incontro, in cui non è mancato il riferimento alla presenza stanziale di una folta comunità rumena a Rocca di Neto, si è data dapprima centralità alla programmazione di politiche di inclusione sociale e di non marginalizzazione, situazioni in cui si origina e alimenta il disagio. “Soltanto rinnovate misure di welfare, all’interno di un insieme di servizi sociali e sanitari da rendere necessariamente – spiega la stessa Prefettura – introducono quegli elementi di coesione di cui beneficia l’intera comunità amministrata”.
In questa prospettiva, si è convenuto sulla necessità di attuare azioni di prevenzione ad ampio spettro, “posto che – sostengono dall’ufficio di Governo – ogni processo d’integrazione si coltiva con il contestuale contrasto alle illegalità spesso sottese alle dinamiche degli insediamenti abitativi di cittadini stranieri, a partire, a cura dell’Amministrazione comunale, dal recupero della elusione o evasione fiscale connessa alle locazioni immobiliari, dalla verifica delle condizioni di agibilità ed abitabilità degli alloggi e del rispetto delle condizioni igienico-sanitarie”. Anche specifici interventi, come il divieto di somministrazione di bevande alcoliche oltre una certa ora o in determinate aree urbane concorrono a presidiare il decoro cittadino. In sintesi i partecipanti alla riunione hanno ribadito che rimane attuale l’esigenza di rafforzare in complesso l’azione di prevenzione, rivolgendo l’attenzione, anche attraverso operazioni ispettive specifiche, al monitoraggio delle prestazioni lavorative in quei territori, come Rocca di Neto, e in quei settori, come l’agricoltura, dove si annida con maggior frequenza il fenomeno del mercato del lavoro in nero.