“Sono nato in Germania nel giugno 1970, ma sin da piccolo ritornato e rimasto con la mia dolcissima nonna, Maria De Filippis, a Cirò Marina dove ho frequentato la scuola fino alle medie”. Esordisce così nel raccontare sinteticamente la sua storia, Raffaele Bruno, oramai soddisfatto della sua vita in terra di Germania. “Nel Settembre 1984 con tutta la mia famiglia siamo ritornati in Germania lasciando tristemente la mia amata Cirò Marina che porto sempre nel mio cuore. Arrivato qui ho incominciato a lavorare in una gelateria di un veneto per 10 anni imparando il mestiere – continua nel suo racconto Raffaele – ma, dopo qualche anno ho voluto cambiare vita e attività e per 16 anni ho lavorato come magazziniere in un’azienda, che mi ha permesso di tornare in estate a Cirò Marina e godere del mio mare, della mia città”.
“Ora, da cinque anni, mi sono messo in proprio e con il mio mezzo (un’Ape Piaggio trasformata in bar mobile), giro per mercati, feste, matrimoni e mi sento soddisfatto e felice. Una vita costruita con il lavoro, sacrificio, con le sole mie forze”. Una storia, quella di Raffaele Bruno, simile a quella di tanti altri connazionali che per lavoro e necessità si sono visti “costretti” ad emigrare, ma che, come tanti altri, ha saputo fare tesoro dell’inventiva e delle capacità personali, riuscendo ad affermarsi e crearsi il proprio mondo, anche lontano dalla sua amata città. Resta il rammarico struggente e appassionato della lontananza dalla sua terra natia.