A seguito di un sopralluogo riferito non in via esclusiva al Torrente “ Acqua del Fico” in agro di Rossano Calabro, fatto da Coldiretti Calabria e dal Consorzio di Bonifica di Trebisacce, presenti agricoltori e tecnici è emersa una situazione di estrema criticità, che immediatamente la Coldiretti, con adeguate proposte, ha segnalato al presidente della Giunta Oliverio, al prefetto di Cosenza Tomao, al direttore Generale della Protezione civile Regionale Tansi e al sindaco di Rossano Mascaro. Ad oltre un anno dall’alluvione di Rossano – Corigliano, – si legge nella lettera a firma di Molinaro- continuano a persistere sul territorio situazioni mettono in pericolo la sicurezza dei luoghi con il conseguente pericolo per i cittadini e le attività economiche e tra queste in particolare l’agricoltura. Gli agricoltori in tale frangente, con disagio e ulteriori costi, stanno faticosamente cercando di ripristinare lo stato dei luoghi e mantenere in produzione le aziende, ma il sacrificio può risultare inutile e compromettere la raccolta di olive e agrumi. Dal sopralluogo è emerso che, dopo la violenta alluvione, nessun intervento, nell’alveo, è stato effettuato nel tratto che va dal bacino di origine alla SS 106; tale situazione, ha portato ad un accumulo di detriti e materiale di risulta nel letto. Una situazione che preoccupa, – continua la lettera – soprattutto con l’imminente stagione invernale. I detriti e materiale vario che continuano ad accumularsi, spinti, da una normale pioggia, a valle, nei pressi della SS106, ostruirebbero le vie di sbocco causando lo straripamento del torrente con conseguente alluvione di tutta la zona e pericolo per abitazioni e danni immediati e futuri per le aziende agricole. Non siamo certamente tifosi “dell’avevamo detto”, – scrive il Presidente di Coldiretti – occorre però fare fino in fondo, ognuno per la propria parte, esercitare la responsabilità anche per le autorizzazioni, che devono essere rapide ed efficaci. Ed ecco la proposta: uno stabile coordinamento tra Regione Calabria, Prefettura di Cosenza, Comune di Rossano, Protezione Civile e Consorzio di Bonifica, in modo che, dopo una ricognizione delle risorse, si individui chi deve fare e che cosa con tempi certi, così da mettere in sicurezza il territorio e i cittadini e salvaguardare l’attività agricola. Un’altra questione: le domande per i danni subiti dalle aziende agricole, e la procedura messa in atto. Dopo circa quattordici mesi, -osserva Coldiretti -vi è l’anacronistica richiesta alle aziende di una perizia giurata che comporta costi notevoli. Pur nella perfetta convinzione che devono essere risarciti alle aziende i danni subiti evitando elargizioni di fondi a chi non ne ha legittimità, considerato che il Ministero dell’Agricoltura con decreto del 18 novembre 2015 ha disposto il risarcimento di danni alle strutture aziendali ed alle infrastrutture connesse alle attività agricole (art. 5 commi 3 e 6), ovvero danni facilmente verificabili, si chiede, di accludere alla domanda una autodichiarazione con le conseguenze penali previste in caso di falsa attestazione e di istituire a tal fine un apposito nucleo per i controlli in loco al fine di accelerare l’istruttoria delle domande.