Ha visto confluire da varie province dell’Emilia e della Lombardia oltre quattromila persone, desiderose di gustare i piatti tipici della gastronomia calabrese e assaporare la straordinaria atmosfera di solidarietà che contraddistingue questo appuntamento.
Oltre cento i volontari, uomini e donne di origine cutrese, che si sono adoperati per la riuscita della festa, predisponendo accuratamente il servizio di accoglienza, l’elaborazione delle specialità gastronomiche, gli aspetti culturali e d’intrattenimento che caratterizzano l’evento.
Non essendo a Parma, è la prima volta dopo tanti anni che non partecipo alla festa.
In ogni caso, da Cutro, debitamente informato e con un pizzico d’immaginazione ho provato a gustarmi lo svolgimento delle due serate e, a dire il vero, non mi è stato difficile coglierne i momenti salienti, in quanto conosco bene la ricchezza di contenuti che riesce a sprigionare la straordinaria forza d’animo costituita da tantissimi miei compaesani residenti nel comprensorio di Sala Baganza, Felino e Collecchio, che hanno da sempre dimostrato di saper operare nel segno dell’altruismo e della solidarietà.
Da lontano, ho avuto la sensazione di vedere all’opera, tra i tanti volontari, anche alcune persone che l’anno scorso erano presenti e che oggi non ci sono più, personaggi storici di questa iniziativa di solidarietà che nel corso degli anni hanno dato il loro apporto incondizionato alla riuscita della festa.
Mi piace ricordare Pino Falbo, Gino e Domenico Lepiani, nella loro dimensione di persone laboriose, che nella loro esistenza hanno anche coltivato l’impegno per il bene comune.
La loro dipartita, inaspettata, ha lasciato attoniti quanti li conoscevano e il loro ricordo, nei due giorni di festa, è stato spunto di riflessione e di vicinanza alle loro famiglie da parte di tutto il sodalizio umano che supporta l’evento festivo.
Pino, Gino e Domenico, tre persone come tante che, attraverso questa iniziativa di solidarietà, hanno saputo trasferire e infondere in terra d’Emilia quel bagaglio di valori che si son portati dalla loro terra d’origine, basato sul lavoro, sull’attaccamento alla famiglia, sull’agire in modo dignitoso e nel saper guardare anche in direzione degli altri.
Non a caso il ricavato delle due serate di festa è sempre stato devoluto ad associazioni ed enti che operano nel territorio parmense.
I cutresi che organizzano questo bellissimo evento, il cui scopo è quello di raccogliere fondi per sostenere progetti di utilità sociale, non hanno mai perso di vista il reparto di Encomatologia pediatrica dell’Ospedale Maggiore di Parma, la Casa Azzurra di Corcagnano che accoglie i traumatizzati da incidenti stradali, la Pubblica Assistenza di Collecchio ed altre associazioni locali.
La sistematica donazione di fondi a favore dei suddetti soggetti costituisce un dato abbastanza esplicito sul valore morale che anima i promotori di questa manifestazione, meritevoli di compiere un gesto che rende onore a tutta la comunità calabrese, e in particolare cutrese, che risiede nel triangolo Sala Baganza-Collecchio-Felino.
E’ il risultato della crescita collettiva di una comunità che manifesta la propria identità adottando lodevoli azioni di sostegno ai bisognosi.
Le due serate sono state anche caratterizzate da intrattenimento musicale, ospiti speciali, giochi per bambini e fuochi d’artificio, il tutto immerso in una bellissima area verde attrezzata, messa a disposizione dal Comune di Sala Baganza.
Alla fine delle due serate di festa, l’aspetto suggestivo che è rimasto particolarmente impresso nella mente dei presenti è stato, come sempre, lo spettacolo esaltante “dell’onda calabra che aiuta i bambini malati”.