È l’agronomo Giovanna Greco, Responsabile Nazionale di Agri-Cicas, la struttura emanazione della Cicas che rappresenta e tutela i piccoli e medi imprenditori agricoli, ad esprimersi sull’annosa questione della Diga sul Melito. L’opera idraulica, in corso dal lontanissimo 1982, ad oggi, non ha purtroppo visto la luce, divenendo al contrario oggetto sia di una ingente somma di denaro pubblico sperperato e sia di una serie di contenziosi giudiziari. L’edificazione di un’infrastruttura capace di lenire di molto i problemi legati alla sempre crescente siccità, in una Calabria comunque ancora ricca d’acqua, è di primaria importanza, soprattutto per lo sviluppo di un’importante zona della regione, quale quella centrale in cui ricade il capoluogo. La Greco sostiene che «per la diga del Melito, serve un intervento urgente da parte dello Stato». Ed ancora, «dalla Regione Calabria e dal Ministero delle Infrastrutture devono pervenire risposte concrete in merito, a strettissimo giro». Per la ripresa occupazionale sarebbe un segnale forte e darebbe slancio alla ripresa di buona parte dell’economia del territorio, il finanziamento dell’opera; opera, tra l’altro, indispensabile per l’approvvigionamento idrico di tutto il territorio Catanzarese. Inutile ricordare che sono fondamentali, per contrastare lo spopolamento delle aree interne, le azioni rivolte al controllo del dissesto idrogeologico, al mantenimento del comparto agro-alimentare e al rifornimento di acqua potabile per la popolazione. Il finanziamento della diga rappresenta la vittoria di una battaglia dell’intera collettività, in quanto la realizzazione di questa opera è un fatto di giustizia oltre che di ricadute economiche e sociali per il territorio. Il consorzio di bonifica Jonio-Catanzarese ha rifatto il progetto definitivo, sulla scorta di quanto previsto nella legge di stabilità circa il finanziamento degli invasi; urge che il Ministro Del Rio faccia il decreto prima possibile. La manifestazione prevista a Roma per il 25 gennaio sarà decisiva e Cicas è pronta a scendere sul campo di battaglia a difesa di tutti quei cittadini calabresi che attendono da oltre 30 anni.