
In Italia, da qualche decennio, il 1 Maggio viene identificato, specie da giovani e giovanissimi, con il grande concerto di Roma, che, dalle 15 alle 24, vede esibirsi cantanti e cantautori, all’insegna delle varie tematiche del lavoro. Quest’anno il richiamo ai lavori che non ci sono più o in via di sparizione. Utile, per la formazione delle nuove generazioni, il fermo immagine delle tante lotte e dei tanti morti, nel secolo scorso, per dare dignità al lavoro ed ai lavoratori, costretti a condizioni di sfruttamento e privi di quei diritti, che, con l’impegno determinante del glorioso Partito Socialista Italiano e del suo Ministro del Lavoro Giacomo Brodolini, si affermeranno nella stagione delle riforme degli anni ’70 con i governi di centro sinistra; dove la sinistra era rappresentata dal PSI e dal PSDI e con l’opposizione dell’allora Partito Comunista Italiano, che fa mancare il suo voto persino allo Statuto dei Lavoratori, che, per circa mezzo secolo, ha regolato le relazioni industriali ed il mondo del lavoro del nostro Paese. Un mondo del lavoro in continuo cambiamento ed impoverimento, in termini produttivi ed occupazionali, specie per donne, giovani e mezzogiorno. Se la musica e le canzoni del maxi concerto di Roma risuoneranno nelle orecchie dei partecipanti e dei telespettatori di Rai 3, che trasmette in diretta l’evento; la mancanza del lavoro ed il suo valore dovrebbero fissarsi nella mente e nella volontà del governo che verrà, per ridare dignità economica ed internazionale all’Italia ed un futuro meno incerto alle giovani generazioni, che, solo attraverso il lavoro, si possono affermare e contribuire alla crescita civile, culturale e produttiva del nostro Paese!!