Ci sono momenti in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo.
Siamo chiamati tutti, dopo quanto è accaduto, a partecipare a gran voce ad una manifestazione che sensibilizzi e rafforzi il sentimento comune sull’importanza del ruolo delle donne nelle istituzioni.
Perché una triste pagina di storia è stata scritta l’altro ieri in Consiglio regionale affossando la doppia preferenza di genere nel tentativo di indebolire il Presidente Oliverio.
Ci sono momenti, nella vita delle istituzioni, nei quali non è possibile trincerarsi dietro trasversalismi di maggioranza e minoranza , destra o sinistra.
Il vero obbiettivo è stato perso mettendo da parte l’evidente disparità di genere in Calabria pur di viziare la seduta da interessi partitici e personali conferendo a questa legge un significato strumentale volto al mantenimento dei ruoli di potere e di controllo.
Così le istituzioni, invece di rappresentarci, nonostante la legge 20 del 2016 obblighi le regioni a garantire l’equilibrio di genere, hanno bocciato una riforma prioritaria calpestando quello che sarebbe stato un tassello fondamentale per la democrazia paritaria.
Questo ignobile teatrino che si è registrato, evidenzia una delimitazione mentale e che non racconta di quella Calabria laboriosa, sensibile ed in crescita e che ha dimostrato di essersi rialzata negli ultimi anni.
La Calabria ha dimostrato di essere terra di donne anche nelle sue battaglie politiche e sociali, ma le donne non sono una categoria e la Calabria non merita questa miope rappresentazione!
L’auspicio, dunque, è che il Consiglio riveda la legge approvandola. Seguendo così l’esempio che il Presidente Oliverio ha dato attraverso la nomina della sua Giunta a maggioranza femminile, è bene ricordarlo a tutti.
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