Nella mattinata di oggi hanno partecipato alla Cerimonia celebrativa organizzata dal Coordinamento Provinciale del Partito di Giorgia Meloni.
Frutto del più rabbioso odio comunista, furono le vittime Istriane, Giuliane e Dalmate. Perseguitate dal Maresciallo Tito che, giustificandosi con l’espansione territoriale, seviziò massacrò e perseguitò migliaia e migliaia tra uomini, donne e bambini, ma non come per anni ci è stato detto, ovvero perché legati in qualche modo al “Fascismo”, ma solo ed esclusivamente perché Italiani.
Dopo circa sessanta anni di mistificazioni e insabbiamenti, è venuta alla luce una della peggiori atrocità commessa dai Comunisti, proprio quelli che oggi ancora impropriamente fanno la morale sui diritti esistenziali dell’uomo, proprio quelli che si fanno baluardi di giustizia e libertà, dopo anni e anni si sono dimostrati per quelli che erano, criminali e assassini con le mani sporche di sangue esattamente come il nemico che cercavano di combattere.
Ecco, noi del Circolo FDI “Francesco Nigro” e “Gioventù Nazionale di Melissa”, sentiamo l’obbligo morale e civile di dare voce e spazio ad un evento che per anni è stato taciuto, sui libri di storia, come sui giornali, come dalla politica di parte, affinché i crimini commessi dall’odio comunista siano conosciuti ed abbiano lo stesso peso di altri eventi funesti avvenuti in passato, con l’auspicio che la storia e l’informazione non sia più di parte, ma oggettiva, a raccontare tutte le sfaccettature dell’ odio e non solo quello che conviene.
Ci sentiamo anche in dovere di supportare e fare nostra l’iniziativa promossa dalla minoranza del Comune di Melissa, ovvero quella di intitolare una strada, una piazza o un un qualsiasi simbolo commemorativo ai “Martiri delle Foibe”, anche nel nostro Comune. Ci appelliamo pertanto al Sindaco Raffaele Falbo, sperando che la nostra richiesta venga presa in considerazione e che non diventi solo un foglio protocollato dimenticato sulla scrivania.
Auspichiamo che questa giornata possa essere un monito per ricordarci che l’odio non ha un colore politico e che nonostante il negazionismo o peggio l’indifferenza, la verità è destinata a venire a galla e a svelare quella che è stata la ” furia rossa” nel dopoguerra e la barbarie perpretata indegnamente.