Il Centro Studi Bruttium, interpretando e facendo proprie anche le istanze culturali regionali, intende porre all’attenzione del mondo Istituzionale, agli uffici ed Enti preposti regionali il drammatico scenario ecologico determinato dall’inesorabile avanzamento dei processi di desertificazione territoriale e di intensa siccità.
Tali fenomeni, a nostro avviso, vanno anche inquadrati nell’ottica di una tutela culturale del paesaggio rurale, soprattutto, dell’area ionica della Crotoniatide e Sibaritide, dove tali fenomeni si manifestano con una intensità annuale sempre più accentuata.
Circa la tutela dei Corpi idrici , delle falde e delle sorgenti storiche presenti nei vari comuni calabresi, secondo il noto elenco pubblicato fin dal 1941 dal Ministero dei Lavori Pubblici, è certo che gran parte di queste ultime, per incuria ed alterazioni degli stati originali dei luoghi, sono andate disperse.
Ancor più, non ci risulta che i comuni calabresi abbiano mai sentito la necessità ed ancor più l’urgenza e l’utilità di utilizzare adeguati strumenti di gestione territoriale, atti a garantirne la loro conservazione e valorizzazione, comprese fontane e spazi idraulici ad esse connessi e pertinenti.
Tale deleterio fenomeno ecologico si trova associato per di più ai PROCESSI DI SALINIFICAZIONE DELLE ACQUE, CON AVANZAMENTO IRREVERSIBILE DEI COSIDDETTI “CUNEI SALINI” VERSO L’ENTROTERRA ED AD UN PROLUNGATO PERIODO DI SICCITA’.
I fenomeni evidenziati, fra l’altro, sono aggravati dal persistere di generalizzati quanto irrazionali metodi agronomici- colturali e da strutture idriche molto spesso obsolete, a fronte di una oggettiva carenza di adeguate manutenzioni, continue e sistematiche. Bisogna inoltre rilevare come la copertura forestale in Sila, attraverso gli anni ha subito drastiche riduzioni, in seguito soprattutto ad una pressante azione antropica ( incendi in particolare), con effetti alterativi anche sull’aumento dell’ evapotraspirazione, che ha, così, contribuito all’abbassamento del livello dell’acqua negli invasi dell’altopiano che alimentano le pianure.
Non va, inoltre, sottovalutata l’azione di prelievo idrico, a scopo essenzialmente agricolo, che avviene lungo i corsi d’acqua, primari e secondari, immissari degli invasi stessi. Nè per la zonazione Ionica si può sottacere come l’ importante settore del Marchesato, comprensorio delle terre di Cirò, Melissa e Strongoli, poli vitivinicoli quanti- qualitativa d’eccellenza regionale, rimanga rispetto al resto della Regione, ancora privo di un invaso, come quello del ” Patia”, sulla carta in essere fin dalla Riforma Agraria e che, ad oggi, sembrerebbe essere stato finanziato per una sua materiale realizzazione, “sicuramente ” non più cartacea. Nonostante da anni perdurino e si aggravino i fenomeni descritti, Il Mondo Istituzionale, dai Comuni alle Provincie, alla Regione ed agli Enti ed Uffici preposti alla gestione dell’Ambiente e delle Acque, principalmente Arpacal, Sorical e Consorzi di Bonifica, non hanno voluto o saputo creare un ” simbiontico” tavolo permanente di verifica e controllo dei fenomeni, nè tantomeno attivare Commissioni di Verifica e controllo, ovvero d’inchiesta, nel rispetto dell’applicazione democratica delle corrispondenti norme statutarie
Il Centro Studi Bruttium, nella fattispecie, intende essere portatore di una veritiera ed importantissima istanza sociale, proveniente dal mondo della cultura in terra di Calabria, riferita all’elemento vitale chiamato “acqua”, ritenendola aderente a quei principi democratici e repubblicani sanciti dalla Costituzione italiana e che spesso sembrano sbiadirsi e deprimersi.
Pertanto, il C.S.B. ritiene che non abbia senso parlare di cultura, se nel contempo non si affrontano adeguatamente, contrastandoli seriamente, questi gravissimi fattori ed insorgenze. di cui le autorità preposte, pagate dal popolo, si ricordano appena e solo nel periodo estivo, allorquando essi si manifestano in tutta la loro gravità. Inoltre ritiene anche che questo allarme per la comunità e l’ambiente debba essere interpretato come una “denunzia” aperta di tutto il mondo culturale ed intellettuale della nostra regione; per il resto, forse, non è fuori luogo asserire che si tratta di un parlare del ” sesso degli angeli” quando i Turchi con un moderno ed efficiente esercito erano alle porte di Bisanzio.