
Cirò – In un clima di intensa spiritualità, commozione popolare e sincera fratellanza, la città di Cirò ha accolto con grande entusiasmo e partecipazione la delegazione proveniente da Mammola, composta da circa quaranta persone, guidate dal sindaco Stefano Raschellà e dalla sua vice, giunte per rinnovare e rafforzare l’antico gemellaggio religioso e culturale che lega le due comunità nel nome di San Nicodemo Abate di Cirò, figura centrale della tradizione spirituale calabrese e patrono condiviso di entrambi i centri: nato a Cirò il 12 maggio del 900, e morto a Mammola il 12 Marzo del 990.
L’evento, organizzato in occasione della festa patronale, ha rappresentato non solo un momento liturgico di straordinaria rilevanza ma anche un’opportunità per rinsaldare legami storici, culturali e affettivi che affondano le radici nel passato comune, risalente addirittura al XVII secolo, quando nel 1677 il padre generale dei basiliani Apollinare Agresta compose la vita del Santo, rendendo immortale il suo esempio di santità, preghiera e servizio.
A dare il benvenuto ai mammolesi, oltre al popolo di Cirò, erano presenti il parroco don Massimo Sorrentino, il sindaco Mario Sculco, promotore di numerose iniziative in favore della valorizzazione del patrimonio religioso locale, e l’assessore alle manifestazioni Salvatore Giardino, che ha contribuito alla perfetta riuscita dell’evento insieme al comitato festa patronale.
Per la prima volta dopo vent’anni, si è potuto assistere alla solenne processione in cui, accanto alla statua del Santo, è stato portato anche il prezioso tabernacolo in argento contenente le reliquie ossee di San Nicodemo A bate di Cirò, testimonianza tangibile e commovente della venerazione che ancora oggi il popolo cirotano nutre per il proprio Patrono.
Le strade della città, specialmente nei quartieri di San Francesco, Madonna delle Grazie e viale Pugliese – scelti come luogo simbolico di incontro tra i due popoli – sono state decorate con fiocchi rossi, coperte e tappeti appesi ai balconi, in un’esplosione di colore, fede e calore umano che ha emozionato i presenti.
La processione, accompagnata da canti sacri e momenti di raccoglimento, si è poi conclusa nella centralissima chiesa De Plateis, dove è stata celebrata una Santa Messa molto partecipata, al termine della quale la delegazione di Mammola ha visitato i luoghi natali del Santo, tra cui la casa oggi trasformata in chiesa, situata nella zona “Portello”, anticamente nota come Psicron, dove San Nicodemo nacque nell’anno 900.
In onore del gemellaggio è stato inoltre collocato all’ingresso del paese uno striscione permanente recante la scritta “Benvenuti a Cirò, paese natio di San Nicodemo Abate”, reso possibile grazie al sostegno dell’associazione “Idea”, al contributo del socio benemerito Papaianni e all’impegno dell’associazione “Itinerario paesaggistico e religioso San Nicodemo Abate di Cirò”, che da anni promuove la diffusione della memoria e dei luoghi legati al Santo.
Durante la giornata, il sindaco Mario Sculco ha sottolineato l’importanza di questo incontro, affermando che «oggi celebriamo non solo l’unione spirituale tra due popoli devoti, ma anche la possibilità di costruire nuovi ponti di collaborazione: voi avete lo stocco, noi abbiamo il vino; perché non immaginare un progetto condiviso che unisca eccellenze e tradizione?».
A queste parole ha fatto eco il primo cittadino di Mammola, Stefano Raschellà, che ha ribadito con orgoglio quanto il legame con Cirò sia vivo e sentito: “Abbiamo accolto con grande piacere questo invito e porteremo avanti con convinzione una progettualità fondata su radici solide, storiche e religiose, che affonda nelle origini del Santo e nella sua storia nel 1677 con Apollinare Agresta, allorquando la vita di San Nicodemo è stata scritta da Apollinare Agresta, Padre generale dell’ordine dei basiliani, supportato da storia certa. Saremo sempre presenti per onorare questo luogo straordinario, che ha dato i natali al Santo Patrono delle nostre comunità”. Un evento che ha saputo unire devozione, identità territoriale, memoria storica e prospettive future, lasciando un’impronta indelebile nei cuori dei partecipanti e rafforzando un vincolo che continua a rinnovarsi, nel tempo, con rinnovato entusiasmo.
A fine giornata la delegazione è stata accolta nella sede dalla Pro-Loco presieduta da Niki De Franco, a cui hanno offerto un buffet di cibi autoctoni e vino di Cirò.





























