Sarà Francesco Garito il protagonista del nuovo appuntamento con Shock in My Town IV, la rassegna dedicata alla canzone d’autore dell’Arci Crotone.
Il cantautore, calabrese di nascita, toscano d’adozione, presenterà il suo nuovo disco “L’Attesa”.
Sono passati 6 anni dal suo esordio intitolato “Fotografie”. Un’ attesa misurata con intelligenza e passione aspettando il momento propizio per attaccare la spina, suonare e catturare l’istante…e quell’istante soltanto. Da qui il titolo visionario e contemplativo: “L’Attesa”. Il nuovo disco di Francesco Garito è istintivo e minimalista, intenso ed intimista con la sola filosofia di rendere suono l’istante che l’ha ispirato. L’incontro con Stefano “Stiv” Cantarelli, la produzione negli studi rigorosamente analogici de L’Amor Mio Non Muore di Forlì di Roberto Villa e Alberto Bazzoli e quel perentorio bisogno di fotografare l’essenza e la verità lavando via di dosso le costruzioni sceniche di un suono industriale ed estremamente confezionato. Tra le collaborazioni anche Maurizio Bartoli al pianoforte e Antonio Perugini per le linee di batteria. Speciale il contributo vocale di Massimiliano Larocca nella strunggente “I giorni dell’abbandono”. Nella tracklist di 8 tracce trova spazio anche un omaggio a Francesco De Gregori con una personalissima rivisitazione della celebre “Il Panorama di Betlemme”. Rivoluzione che diventa distanza e che poi si traduce in personalità: il suono standard di un cantautore pop italiano si fa vivo e aspro, si fa di carne e di ferro, si fa reale come quello che puoi toccare con mano ad un concerto.
Nato al sud, classe ’74…oggi toscano d’adozione. Inizia a suonare le proprie canzoni nel 1999 con il progetto Latebra. Nel 2003 il tutto si trasforma in duo (con Fabrizio Squillace in arte “Fab”) chiamato Cortez the Killer che propone in chiave acustica un repertorio di cover della west coast americana, del british rock e della scena cantautorale italiana. Nell’aprile del 2004 al centro sociale “Il Cantiere” di Monterotondo (Roma) divide il palco con Paolo Benvegnù. Nello stesso anno Francesco Garito diventa direttore esecutivo del festival itinerante “Musica, vino & Molise” ed allo stesso tempo partecipa come manager di produzione al disco d’esordio dei romani Pura Utopia registrato al PIN studio di Vasto e prodotto dalla Violipiano Records. Nel settembre 2005, dopo il trasferimento in Toscana, nasce la Banda Fleming con cui ha inizio una fitta attività live arrivando a toccare anche le isole del nostro bel paese. E dalle semifinali nazionali del Premio Poggio Bustone (Premio Battisti) e dal Premio De Andrè alla rassegna “Stazioni Cantautori” dividendo la scena con Max Manfredi…per poi raccontarvi anche della splendida collaborazione con Massimiliano Larocca, Orchestra del Rumore Ordinato , Luca Ghielmetti, Augusto Forin , Cristiano Angelini e Alessio Brunialti per lo splendido tributo a Luigi Tenco “Ciao amore ciao” svoltosi a Como presso il Circolo Arci Xanadù. Solo nel Marzo 2011 arriva nei negozi il primo disco, l’esordio dal titolo “Fotografie” con la produzione artistica di Gianfilippo Boni e l’importante collaborazione di Bruno Mariani (Lucio Dalla, Luca Carboni, Samuele Bersani), nel disco ospiti due cari amici : Giorgia Del Mese e Carmine Torchia. In Toscana in parallelo con le altre attività, partendo quasi da zero, diventando un vero musicista di strada con il riconoscimento del Comune di Firenze…ed ancora oggi è così. Francesco Garito è socio fondatore dell’associazione artisti di strada “Open Art”. Oggi quello spirito di strada lo ritroviamo in questo nuovo lavoro discografico dal titolo “L’Attesa” nato dalla collaborazione con Stiv Cantarelli negli studi analogici de L’Amor Mio Non Muore di Forlì. Nessun calcolo e nessuna matematica digitale…ma solo l’istante della passione che vive e canta dietro il suono di queste nuove canzoni.