Sono passati più di quaranta giorni dalla nascita del governo Lega-5 stelle e fino ad ora abbiamo assistito solamente ad una mera campagna elettorale ad oltranza sostenuta da chi dovrebbe passare dalle parole alle azioni concrete, infatti in questo primo periodo di governo giallo-verde ci sono stati solo proclami e decisioni simboliche che non hanno risolto alcun problema, per non parlare delle prime discordie tra i principali esponenti dell’esecutivo su temi cruciali come economia, immigrazione e sicurezza. Il ministro Salvini per ora si è limitato a chiudere qualche porto alle navi straniere creando polemiche ma non risolvendo il problema alla radice, cosa che può essere fatta solo attraverso accordi internazionali con i paesi nordafricani che permettano investimenti in quei territori per fare in modo che non avvengano più le partenze sui barconi della morte, ma che consentano il riconoscimento dei veri rifugiati dai luoghi di partenza per fare in modo che possano essere accolti in tutta Europa senza rischiare la vita, così da ripristinare la legalità, abbattendo il fenomeno dell’immigrazione clandestina e distruggendo l’economia dei trafficanti di esseri umani, ricordiamo infatti che il problema era stato placato grazie al governo Berlusconi che stipulò dei saggi accordi con la Libia prima del disastro geopolitico che ha sconvolto il Nordafrica. Anche sulla politica economica il governo sta facendo dei buchi nell’acqua, tra ripensamenti e posticipazioni che rendono il programma sulle politiche pubbliche dell’esecutivo ancora meno credibile, infatti la flat tax, riforma strutturale e rivoluzionaria da sempre sostenuta da Forza Italia per rilanciare la domanda interna, sembra essere divenuta una dual tax posticipata probabilmente al prossimo anno per le famiglie, mentre il famigerato reddito di cittadinanza è stato rimandato a data da destinarsi, visto che l’incapace Di Maio vorrebbe prima riformare i centri per l’impiego, non sapendo però neanche da dove cominciare; il ministro del lavoro e dello sviluppo economico ha già fatto danni con lo scellerato decreto dignità, dimostrando tutta l’incapacità targata 5 stelle, rendendo la normativa sul lavoro regolata dal Jobs Act ancora peggiore, disincentivando i contratti a termine riducendo le proroghe sia per i rinnovi dei contratti sia per le mensilità, ma non incentivando allo stesso tempo i contratti a tempo indeterminato, dando di fatto un colpo mortale alle imprese, specie nel Meridione, in cui paradossalmente i grillini hanno fatto il pieno di voti alle scorse elezioni politiche del 4 marzo, e su tale tema è lampante l’allarme lanciato da Abramo per i possibili effetti devastanti del decreto per i call center, che causerebbero un danno gravissimo all’economia del territorio crotonese. Ci auguriamo inoltre che nell’atto di conversione in legge del decreto il Parlamento accolga la proposta di Forza Italia per la reintroduzione dei voucher, strumenti indispensabili per combattere il lavoro in nero e dunque l’evasione fiscale. Di questo passo l’Italia perderà anche credibilità internazionale, specie se consideriamo un presidente del consiglio non pervenuto, un certo Giuseppe Conte che dimostra di essere figura di comodo tra due padroni, e varie gaffe tra incomprensioni tra i vari ministeri e uscite infelici di alcuni ministri, come nel caso del ministro Savona, che nei giorni pari afferma la necessità di avere un piano B per uscire dall’euro e nei giorni dispari dice di non essere antieuropeista. Dunque non possiamo che essere all’opposizione di questo governo e noi di Forza Italia Giovani Crotone saremo sempre pronti a denunciare tutte le iniziative che danneggeranno le famiglie, le imprese e i lavoratori.