
Gli uffici postali della provincia di Crotone stanno vivendo una fase di forte pressione organizzativa, in particolare a causa della carenza di personale e di una distribuzione delle risorse che non sempre risponde alle reali esigenze operative del territorio. A lanciare un nuovo segnale d’allerta è Vincenzo Amoruso, segretario provinciale della FAILP CISAL Crotone, che attraverso una nota ufficiale segnala il perdurare di criticità che interessano numerose sedi della provincia.
Particolare attenzione viene posta sugli uffici classificati di livello B, che si stanno di fatto trasformando in uffici mono-operatore, pur non essendo concepiti né strutturati per funzionare in tale modalità. In molte sedi, infatti, è presente un solo addetto di sportello, chiamato a gestire in autonomia sia le attività di front office che quelle amministrative, con evidenti ricadute in termini di carico di lavoro e tenuta psicofisica.
«Il personale — afferma Amoruso — continua a garantire il servizio con serietà e spirito di responsabilità, anche grazie a un ricorso frequente al lavoro straordinario, spesso necessario per coprire le fasce orarie e i momenti di maggiore afflusso. Tuttavia, è fondamentale che venga garantito un equilibrio sostenibile tra le esigenze aziendali e la tutela delle condizioni di lavoro».
Anche negli uffici a doppio turno, dove la struttura prevede una maggiore articolazione, le difficoltà non mancano, soprattutto nella gestione delle assenze improvvise e nella copertura continuativa delle attività. Si ricorre sempre più spesso a distacchi temporanei, che seppur utili, finiscono per spostare il problema da un ufficio all’altro, senza affrontarne le cause strutturali.
A rendere ancora più complessa la situazione è il crescente carico che grava sulla figura del DUP (Direttore di Ufficio Postale). Oggi al DUP è richiesto di conciliarsi quotidianamente con una gestione del personale sempre più complicata, spesso in condizioni di organico ridotto, dovendo al tempo stesso garantire il rispetto delle procedure operative, la compliance normativa, le attività di rendicontazione, le scadenze amministrative e l’erogazione dei servizi finanziari e postali.
Un equilibrio ormai difficile da mantenere.
Un punto particolarmente critico riguarda poi le procedure di Job Posting, su cui la FAILP CISAL aveva già sollevato l’attenzione in un precedente comunicato. «Lo avevamo detto chiaramente tempo fa: che fine ha fatto il Job Posting? — domanda Amoruso — Che fine hanno fatto quei colleghi che, pur avendo regolarmente superato i colloqui, non sono mai stati messi in servizio, né hanno ricevuto alcuna informazione ufficiale? È una situazione che lascia sconcertati, perché si tratta di risorse già selezionate e pronte a dare il proprio contributo, in un momento in cui gli uffici sono evidentemente in difficoltà».
«Come FAILP CISAL — conclude Vincenzo Amoruso — ribadiamo la nostra disponibilità al confronto, ma chiediamo che venga finalmente aperto un tavolo di dialogo serio e concreto. È necessario affrontare con urgenza i problemi della rete territoriale, per garantire la qualità dei servizi e il rispetto delle persone che ogni giorno li rendono possibili».




