
Un passo importante per restituire memoria e dignità a luigi Lilio di Cirò, uno dei protagonisti dimenticati della nostra cultura scientifica.
Cirò- L’articolo è stato pubblicato da Francesco Vizza su Scientia, sezione Le Biografie degli scienziati Italiani, la rivista della Società Italiana di Storia della Scienza, e in un momento successivo, sarà inserito nel database dell’Archivio Biografico della Cultura Scientifica Italiana realizzato dall’Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee, in collaborazione con l’Università degli Studi Roma Tre, il Museo Galileo (Firenze) e la Società Italiana di Storia della Scienza (SISS).
La voce “Luigi Lilio”, che è stata richiesta a Vizza dalla Redazione di Scientia, integrerà quella già presente nel dizionario Biografico degli Italiani (DBI) della Treccani. Il testo prima della pubblicazione ha superato una rigorosa revisione peer review a doppio cieco.
L’ambito cronologico delle biografie su Scientia è compreso tra il secolo XI e il presente, per quegli scienziati la cui biografia era lacunosa o superata da ricerche più recenti, come appunto quella di Luigi Lilio.
Luigi Lilio, medico, astronomo e matematico calabrese di Cirò del XVI secolo, è l’autore della riforma del calendario che ancora oggi regola il tempo in tutto il mondo: il calendario gregoriano. Nei secoli, il termine “principale autore”- argomenta Vizza- è stato usato in modo ambiguo, finendo per sminuire nei secoli il ruolo di Lilio. Egli, invece, fu l’autore scientifico e ideatore del progetto, senza il quale la riforma non sarebbe esistita. Cristoforo Clavio specificò il ruolo di Lilio affermando: Solus Aloysius Lilius Hypsicroneus rem feliciter et non sine Dei Optimi Maximi benignitate assecutus est, cum talem Cyclum excogitauerit, qui Calendario semel inscriptus in perpetuum […]». In italiano: “Solo Luigi Lilio di Cirò (Hypsicroneus) condusse felicemente a termine l’arduo compito, e non senza l’aiuto di Dio, quando ideò un tale Ciclo che, una volta iscritto nel Calendario, è eterno […]”.
La Commissione pontificia, istituita da Gregorio XIII, accolse integralmente la proposta dello studioso cirotano. L’unica lieve e marginale correzione ai calcoli di Lilio, che conteneva l’errore di un giorno ogni 49.600 anni (!!!), fu apportata dalla Commissione papale sulla base dell’anno lunare contenuto nelle Tavole Pruteniche. Un errore limitatamente al calendario ecclesiastico, ogni quasi cinquantamila anni. È proprio il caso di dire: “si tamdiu mundus durabit”. Una correzione marginale che sarà comunque superata dagli eventi astronomici nel corso dei millenni.
Lilio elaborò una tavola di validità ultra-millenaria, capace di sincronizzare il ciclo solare con quello lunare per svariati secoli, superando i limiti del Ciclo Metonico. Sebbene il manoscritto originale di Lilio non sia mai stato ritrovato, il suo progetto fu sintetizzato nel Compendium Novae Rationis del 1577, redatto dalla Commissione e inviato alle principali università europee per una valutazione.La riforma fu promulgata da Gregorio XIII nel 1582 con la bolla Inter gravissimas, sancendo l’adozione del calendario gregoriano.




