Due almeno sono i fronti che devono essere velocemente attivati per la zootecnia–afferma Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – il primo rendere disponibili tutte le risorse previste dal Progetto di Valorizzazione delle Produzioni zootecniche 2007-2013, insieme ai programmi e servizi portati avanti dalla ARA Calabria che comprendono somme non erogate e giacenti in ragioneria e nuove risorse a saldo dell’attività del triennio 2011-2013 ed ancora, la task-force veterinaria istituita di concerto con il Ministero adotti le soluzioni utili per superare rapidamente l’emergenza dovuta alle epizozie che è un forte ostacolo al reddito degli allevatori.. Insomma – afferma a chiare note Molinaro – occorre una mano visibile della Regione Calabria che oggi non c’è! Il rischio alle porte è vanificare gli investimenti fatti per adeguare le imprese zootecniche calabresi agli standards produttivi e qualitativi.
L’agricoltura è in sofferenza, ma oggi, i morsi della crisi, sono lancinanti, e si fanno sentire sulla zootecnia, e il mantenimento del Prodotto Lordo Vendibile, che, ancora, è il terzo comparto dell’agricoltura regionale”. Molinaro, riferisce di una zootecnia in forte difficoltà, di una serie di servizi che non si possono più assicurare, di un abbandono, per l’assenza di una adeguata remunerazione delle produzioni degli allevamenti delle aree collinari e montane della regione. Oggi, la crisi colpisce non solo le aree interne dove produrre comporta sacrifici , ma, anche le zone vocate di pianura. questo in una situazione che si aggrava con costi di produzione che continuano a lievitare. In tale situazione soprattutto per gli allevatori calabresi è sempre più difficile immaginare una luce alla fine del tunnel. Un contesto – aggiunge Molinaro – che mette a rischio le produzioni di eccellenza del settore lattiero-caseario e della zootecnia della Calabria e non remunera investimenti fatti negli anni precedenti. A risultare mortificati sono gli allevatori e i loro nuclei familiari che non solo non vengono premiati con un reddito adeguato agli sforzi compiuti ma, rischiano seriamente di dover dismettere le loro aziende.. Questi -conclude Molinaro “sono indicatori affidabili che confermano il peggioramento delle condizioni socio-economiche degli allevatori calabresi, i quali, devono fare i conti con l’impossibilità dell’accesso al credito che, quanto c’è, ha costi insostenibili. Ma questo è un altro capitolo”.