Non ci stanno a veder ridimensionato l’ospedale di Crotone in nome del piano di rientro della spesa sanitaria. Non ci stanno le organizzazioni sindacali, l’associazionismo, la maggior parte dei politici del territorio sindaci compresi (assenti i rappresentanti del centrodestra) e soprattutto non ci stanno i cittadini che non vogliono una sanità ancora più penalizzante a causa del piano di rientro. Il sit in antistante all’ospedale di Crotone non ha deluso le aspettative e la presenza è stata piuttosto massiccia. Le bandiere di tutte le organizzazioni sindacali erano esposte come pure era presente l’associazione AIDO. Lo slogan di tutti era “mandiamo a casa il direttore generale Nostro che continua a giustificare il ridimensionamento della sanità crotonese”. Ma il bersaglio primario è il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti che, a parere del capo gruppo del Pd in consiglio provinciale, Ubaldo Schifino, “sta portando avanti un piano di rientro nella sanità con due pesi e due misure.
A Crotone riduce i posti letti, a Locri e Siderno ci sono due ospedali a distanza di pochi chilometri con identici reparti. Scopelliti camuffa il piano di rientro della spesa sanitaria per operare in maniera difforme”. L’assessore alla cultura e sanità al Comune di Crotone, Piero Cotronei, già primario del reparto di geriatria all’Asp: “il reparto di geriatria è stato inglobato al reparto di medicina, in queste condizioni, come si fa a seguire determinati malati che hanno bisogno di assistenza specialistica?” E poi c’è il problema della nefrologia con i tanti dializzati, la neurologia, l’oncologia, la dermatologia che non avrà più un proprio reparto. “Di fronte ad una simile situazione sanitaria si va avanti nella protesta – hanno affermato le associazioni sindacali – fino a quando il Governatore Scopelliti non rivedrà in maniera diversa il piano di rientro a proposito dell’ospedale di Crotone”