Il Tar del Lazio, sulla spinosa vicenda riguardante l’erogazione dell’acqua potabile della città, con una sentenza del 17 aprile scorso, ha rinviato, di fatto, il definitivo pronunciamento sul ricorso avanzato dalla Sorical, al 5 febbraio del 2014. Pertanto, i pozzi dell’acqua, in forza dell’ordinanza n° 3 del Sindaco Roberto Siciliani, che in data 25 gennaio dello scorso anno, dopo l’ennesimo tentativo della Sorical di ridurre l’acqua, aveva determinato la decisa azione del primo cittadino, resteranno fino a quella data, 5 febbraio 2014, sotto il controllo del Comune stesso. Infatti, il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria, Sezione Seconda, si era pronunciata, sul ricorso proposto da: So.Ri.Cal., contro il decreto n 3/12 con cui il comune di Ciro’ Marina aveva decretato l’assunzione diretta della gestione del servizio di adduzione e captazione delle acque potabili per uso umano. Una sentenza che, anche se non definitiva, rimandava al Tribunale superiore delle acque pubbliche la decisione, respingendo, come dicevamo, il ricorso della Sorical. La sentenza del Tar, di fatto, riprendeva l’analoga decisione della Corte di Cassazione che ha enunciato il principio di diritto sul riparto di giurisdizione tra Giudice amministrativo e Tribunale superiore delle acque pubbliche:”È devoluta alla cognizione diretta del Tribunale superiore delle acque pubbliche, prevista dall’art. 143, comma 1, lett. a, r.d. 11 dicembre 1933 n. 1775, l’impugnativa proposta da un consorzio dell’Autorità di Ambito Territoriale Ottimale A.A.T.O. avverso la delibera con cui un Comune revochi la propria adesione al consorzio stesso ed organizzi autonomamente nel proprio territorio il servizio idrico integrato, come definito dall’art. 4, comma 1, lett. f, l. 5 gennaio 1994 n. 36, affidandone la gestione a società controllata, trattandosi di atto che incide sulla delimitazione degli ambiti territoriali ottimali previsti dall’art. 8 della legge n. 36 cit., da cui derivano provvedimenti di organizzazione e gestione del servizio idrico integrato aventi incidenza diretta sul regime delle acque e sul loro utilizzo, in quanto finalizzati, ai sensi dell’art. 9 della stessa legge, a garantirne la gestione in termini di efficienza, efficacia ed economicità”, cfr. Cassazione civile sez. un. 15 maggio 2008 n. 12165.
Deve ritenersi, continua il decreto, condividendo l’orientamento della suprema corte, che i provvedimenti con cui il Comune ha organizzato autonomamente nel proprio territorio il servizio idrico integrato, gestendolo in economia, riguardino direttamente il regime delle acque pubbliche ed il loro utilizzo, per cui l’impugnazione proposta con il presente ricorso rientra nella giurisdizione generale di legittimità del Tribunale superiore delle acque pubbliche, di cui all’art. 143 del Regio Decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici, comma 1, lettera a. Infatti, il risultato ottenuto, si pone più complessivamente su di un piano politico e di gestione delle acque proprio perché coinvolge molte più istituzioni e comuni, risultato che si combina con un’altra, altrettanto e significativo aspetto che si è determinato nei giorni scorsi. Sviluppi futuri a parte, se, come sembra e ci si augura, la gestione dei pozzi passerà sotto la giurisdizione del Comune, si avrà un risparmio di circa il 30 %. Questo nonostante il fatto che l’Ente, come ci ha dichiarato lo stesso, Sindaco, sentito da noi, allo stato sta pagando alla Sorical le quote previste e concordate nelle more del pronunciamento definitivo del Tar del Lazio. Il che, magari da oggi in avanti, tutti pagando, permetterà il risanamento del debito pregresso e soprattutto, nessuno dovrà temere più, nel bel mezzo dell’estate, che l’acqua venga a mancare. Estate con l’acqua, quindi, per la soddisfazione di tutti, cittadini e turisti che quest’anno troveranno in più un’altra nota, crediamo positiva, l’installazione sulla centrale Via Roma, di alcune fontane, dove viandanti, venditori ambulanti, turisti, potranno trovare refrigerio.