L’ex dipendente Itavia, Gianfranco Turino, torna a scrivere alle amministrazione di Crotone e Isola Capo Rizzuto “per protestare contro la totale mancanza di interesse e d’impegno dei due comuni sulla richiesta d’autorizzazione a mettere una targa, all’aeroporto di Crotone-Sant’Anna, in memoria dell’avv.to Aldo Davanzali”. “Davanzali fu il presidente che, nel lontano 69-70, convertì la struttura aeroportuale da totalmente militare a parziale gestione commerciale (pista, uffici di compagnia, sala d’aspetto, accettazione e imbarco, servizio bar, hangar per ricovero automezzi e velivoli, magazzino carco), creando dal nulla il secondo scalo della rete sul territorio nazionale, dopo Ancona, con collegamenti che fecero uscire dall’anonimato la città e il suo hinterland”. “Nel 1970 – continuna Turino – ero un dipendente Itavia e sono stato uno dei protagonisti di quell’apertura al futuro, con l’aeroporto che volava a pieno regime, nelle 24 ore della giornata (voli passeggeri e voli postali), gestendo la struttura senza problemi, senza crisi occupazionali e di risorse economiche,fino al 1979, quando venne bloccato nel disinteresse totale degli uomini politici della città, per una nota ministeriale che diceva ‘Temporaneamente chiuso al traffico commerciale’.”
“Cancellando un periodo in cui, per una serie di accordi, oltre ai passeggeri e posta, funzionava anche il Cargo con il trasporto dei prodotti classici della regione (funghi, fragole, castagne e altro) in tutti i mercati nazionali ed esteri. L’Itavia, a Crotone, ha creato, per la città, la storia del volo civile, la targa è un modo per ringraziare il vettore per la visione di un mondo diverso, più veloce e più pratico, inserendo l’uso del mezzo aereo nella prassi giornaliera del viaggiatore. Aldo Davanzali era l’uomo del nuovo (coniugava aereo,trasporto via superficie,albergo), la sua memoria non può creare problemi a nessuno, al contrario,può far comprendere la voglia e la volontà di comporre il futuro utilizzando il mezzo più pesante dell’aria in un modernismo capace di far uscire la collettività dalle sacche antiche del buio generazionale. Quella targa poteva e può diventare un emblema, uno stimolo a superare le situazioni odierne la cui negatività ha rigettato la struttura nel silenzio e nella precarietà dei tempi trascorsi senza collegamenti, con locali abbandonati e una pista con i bordi in cui cresceva solo l’erba, del resto il posizionamento non avrebbe portato alcun costo ai due comuni, se questa era la preoccupazione. Nel concludere ribadisco che, come per tantissime altre situazioni, il silenzio e la burocrazia sono una brutta macchia e un pericoloso ostacolo sul sociale del trasporto aereo calabrese”.
Sono d’accordo con l’iniziativa della targa per Davanzali .
A quei tempi anch’io volavo Itavia da Crotone .
Per la città’ era un formidabile atout poter avere un collegamento aereo passeggeri e merci . Il personale Itavia era sempre gentilissimo e a terra l’agenzia Madarena si prodigava per rendere il viaggiatore sempre a suo agio . c’erano i Fokker , solo dopo i DC9 e anche qualche pecora vicino la pista , ma tutto era o.k.
Un caro saluto a tutti gli ex Itavia.
Remo cocozzella