Le dimissioni del Sindaco Peppino Vallone continuano a far discutere sia la maggioranza che lo sostiene, sia l’opposizione. Pur commentandoli da una diversa posizione, e non poteva essere diversamente, entrambe convengono che la decisione adottata dal primo cittadino di abbandonare l’amministrazione nel momento più critico che sta vivendo la Città ed i cittadini, era da evitare. Il Sindaco Vallone al momento non sembra volere fare marcia indietro ed in un’apposita conferenza stampa ha dichiarato che le dimissioni sono dipesi dalle continue richieste degli alleati (Sel e Idv) di azzerare l’attuale amministrazione. A tal proposito le dichiarazioni del Pdl. “Ci sembra davvero irresponsabile abbandonare i crotonesi e far naufragare la città di Crotone in uno dei momenti più critici e delicati per il territorio che rischia il più totale isolamento dal resto del Paese.
Il sindaco Vallone e la sua maggioranza non hanno alcunché da invidiare al comandante Schettino della Concordia”. Duro j’accuse del Pdl dopo la decisione del sindaco di Crotone di dimettersi dal governo cittadino. “Il pdl – spiegano in una nota congiunta Dorina Bianchi, Salvatore Pacenza, Umberto Lorecchio ed Emilio Trocino – non ha mai fatto mancare la propria presenza in consiglio comunale anche su decisioni rilevanti per il territorio e per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. In un passaggio economico e sociale di estrema difficoltà per la nostra area urbana, con vicende preoccupanti e dalle gravi ripercussioni legate al lavoro come quella della partecipata Akrea, alla possibile cancellazione della Provincia, alla bonifica, lasciare la città senza guida assume una gravità che non ha precedenti aggravata dalle motivazioni scatenanti che ruotano attorno a mere questioni di poltrone, collocazioni politiche e ambizioni carrieristiche in barba alle quotidiane difficoltà dei crotonesi”. “Ci aspettiamo – concludono gli esponenti del Pdl, Bianchi, Pacenza, Lorecchio e Trocino – che il sindaco Vallone torni sui suoi passi ed abbia un sussulto di responsabilità umana ancor prima che istituzionale, al di là delle appartenenze politiche e di visioni diverse di sviluppo urbano, perché il Comune ha bisogno di poter lavorare a pieno regime in questo momento per poter affrontare le tante problematiche della città”.