Gli annunci sono ad effetto, anche in autorevoli tavoli Istituzionali, ad esempio quello istituito dalla Prefettura di Catanzaro, ma poi quando si va a mettere nero su bianco per sancirne l’operatività, inaspettatamente ma con una logica precisa, la Camera di Commercio di Catanzaro, fa passi indietro. Ci riferiamo – commenta Roberto Torchia presidente coldiretti di Catanzaro –Crotone _Vibo – a quanto accaduto nell’ultima riunione del Consiglio dell’Ente Camerale della città capoluogo di regione che ha approvato – con l’astensione del rappresentate Coldiretti e non solo- la “Relazione previsionale e programmatica annuale” cancellando o meglio posticipando al 2013, la più volte manifestata volontà di inserire a finanziamento del Fondo rischi dei Consorzi di garanzia Fidi la somma di unmilione di €uro. Si badi bene la somma era prevista in sede di assestamento del bilancio 2012 e parte importante delle linee programmatiche del presidente Paolo Abramo nella rielezione. La motivazione addotta dal presidente è relativa alla necessità di mettere a punto un regolamento per l’erogazione dei contributi e i conseguenti bandi relativi alla nuova normativa e quindi di fatto lo stanziamento slitta al nuovo esercizio.
E’ evidente –continua Torchia – che la difficoltà di rendere operativo il fondo di garanzia, non è ascrivibile a motivi tecnici, bensì alla volontà di alcuni di “cannibalizzare” il finanziamento, costituendo e promuovendo un accorpamento dei sistemi di garanzia. Una operazione che, per la cronaca, invano viene tentata da molti anni. Attualmente è stato invece affermato “non si vogliono intromissioni gestionali da parte di organismi “che hanno la testa fuori regione”. A scanso di equivoci –precisa Torchia – anche se così fosse, l’eventuale finanziamento andrebbe ai Confidi che offrono garanzie alle imprese ricadenti nel territorio di competenza della Camera di Commercio di Catanzaro. Tutto questo – prosegue Torchia – è un film già visto, ed ancora una volta alle dichiarazioni non seguono i fatti, tra l’altro in un momento nel quale, la stretta creditizia è confermata dai dati più recenti della Banca d’Italia, quella della Camera di Commercio poteva essere una boccata di ossigeno per l’economia reale, bene rappresentata dal sistema agricolo ed agroalimentare. Registriamo che per quest’anno il fondo è scomparso e che dietro le quinte c’è chi, in nome di un accorpamento dei Confidi, sta preparando regole e procedure che probabilmente saranno cucite su misura.