Resi noti i primi dati del monitoraggio sull’inquinamento ambientale ed elettromagnetico effettuato sul territorio del comune arbereshe. Dallo studio effettuato mesi addietro, dall’A.R.P.A.Cal., è emerso una situazione tutto sommato buona. In questa prima fase, (ricordiamo che il progetto è partito circa un anno fa su richiesta dei consiglieri comunali di minoranza Caterina Spina e Dino Raffa) si è analizzato, la presenza di radon nelle acque e nelle abitazioni, oltre che l’elettromagnetismo. Per ciò che riguarda il radon, i risultati sono confortevoli, i valori sono bassi e distanti dai riferimenti normativi europei; diversa invece, è la concentrazione di questo gas nelle acque della cascata Lauro bassa, qui si superano i livelli convenzionali. Tale concentrazione però, non è un indicatore di pericolo o di inquinamento, ma di naturalità dell’acqua. In merito alla presenza di campi elettromagnetici a bassa e ad alta frequenza, non si sono evidenziati incrementi o presenze significative.
Gli accertamenti radiometrici sui campioni alimentari e ambientali, hanno mostrato la presenza di radioisotopi naturali appartenenti alle famiglie dell’uranio e del torio in concentrazione non elevata e quindi privi di alcuni interesse. Nei campioni di terreno sono state evidenziate tracce di 137Cs provenienti da Cernobyl, valore considerato nella norma e facilmente riscontrabile. I dati preliminari (quelli definitivi saranno pronti per il mese di marzo) descrivono, un territorio non interessato a inquinamento radiologico. “Come promotore dell’iniziativa – commenta Dino Raffa sulla pagina Facebook, – sono orgoglioso di comunicare che tutta la Provincia di Crotone ha applaudito ed abbracciato l’iniziativa tanto che sono iniziate le attività di misurazione del radon su tutto il territorio crotonese. Tale ricerca ha sicuramente un valore scientifico ed a questo presto ne potrebbe seguire uno economico poichè se il territorio dovesse risultare “sano” questo darebbe ai nostri prodotti un ulteriore valore aggiunto di qualità”. Dunque, secondo il consigliere comunale “Pallagorio è stato precursore di qualcosa che, scientificamente parlando, rientra nella storia della Provincia Crotonese e della Calabria. Un ringraziamento personale lo rivolgo a tutta la popolazione che si è messa a disposizione per permettere che la ricerca fosse possibile, all’A.R.P.A.di Catanzaro e di Crotone, a tutti i tecnici che stanno operando su nostro territorio e tra questi una menzione particolare la merita il Dott. Salvatore Procopio che sta dirigendo le operazioni di monitoraggio”.