di Luigi Ruggiero. “Sono soddisfatto – dice Don Gianni Filippelli, parroco della Chiesa di San Cataldo – per la entusiasta partecipazione alla manifestazione della Chiesa di San Giuseppe lavoratore, che ha registrato l’encomiabile l’impegno dei catechisti e soprattutto il protagonismo dei bambini nella rappresentazione di un Natale che dopo oltre duemila anni rimane bello perché si vive nel cuore. La Chiesa gremita di fedeli fa onore alla città e al rione. L’augurio è che la zona delle S.Croci possa continuare a costruire la Chiesa di Dio sulla terra nella unità dei fedeli, ritenuta dal Pontefice condizione essenziale per organizzare meglio il futuro della cristianità”. Il rione delle S. Croci e di Piazza Rossa, nonostante l’algido soffio della tramontana, erano vestite a festa nel giorno della Epifania, per la manifestazione organizzata nella Chiesa di San Giuseppe lavoratore – la chiesa che porta la firma dell’impegno di Mastru Carmelo Ferraro – dai catechisti della Chiesa di San Cataldo. I bambini sono stati eccellenti: freschi e preparati negli interventi – alcuni addirittura a braccia – nel coro, nei balli, nella drammatizzazione individuale e corale. Apre i battenti della lodevole iniziativa una bambina che non ringrazia nessuno, perché ognuno, in unità di intenti, ha dato il meglio di sé perché la manifestazione riuscisse. Un’altra aggraziata bambina – è proprio vero come altrove si scriveva che “nella voce schietta dei bambini è racchiusa la poesia del Natale: dai loro canti scorre la bontà, che come fiume d’amore rompe gli argini della diffidenza, donando un frammento d’incanto anche a chi ha dimenticato il proprio candore” – ha sottolineato invece i doverosi ringraziamenti a Don Gianni e Don Donathos – sacerdoti “di frontiera” e giovani, di cui pure le altre Parrocchie dovrebbero disporre per rendere più vivo e attuale il credo cattolico .
“A Don Donathos, partito per la Nigeria, noi bambini dedichiamo il balletto della canzone tormentone dei mondiali 2010, il Waka-Waka di Shakira, che era ed è un esortazione a camminare, camminare da vincente, noi aggiungiamo, in Cristo”. La rappresentazione “teatrale” dei bambini, che si sono domandati dove potrebbe nascere il Gesù, che è il Dio che salva, se “in un’ asettica clinica della Svizzera” o altrove, è continuata nell’interesse compiaciuto della platea dei fedeli, con Maria e Giuseppe, che hanno molto bussato al cuore-albergo di ognuno prima di trovare ospitalità in una grotta, che è il cuore dei semplici e della gente umile. Il neonato Pasquale Morrone, amorevolmente protetto dal caldo scialle materno, è stato poi consegnato a una culla accogliente da Maria e Giuseppe. Pasquale dalla sua culla non piangeva, anzi per come ha riferito Renato, uno dei tanti bambini che gremivano la Chiesa di San Giuseppe, rideva e sgambettava, partecipando all’allegria generale. E’ bello vedere i bambini all’opera. E’ bello vederli sorridere alla vita. I bambini in recita sono stati meravigliosi. Ed ogni genitore a quei bambini ha augurato il Volo “perché nella corsa verso il sole colgano quelle stelle che rendono più grande il mondo”. A partire dalle S.Croci e da Piazza Rossa.