Nella mattinata odierna Carabinieri e Finanzieri degli omologhi Comandi Provinciali di Vibo Valentia in esecuzione di un decreto emesso dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, hanno sottoposto a confisca beni mobili, immobili, attività commerciali e conti correnti bancari per un valore stimato in 5 milioni di euro riconducibili a Tassone Giovanni Battista (cl. 55) e Mancuso Teresa (cl. 68). Contestualmente hanno notificato al Tassone G.B. la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per anni 4 disposta dal medesimo Tribunale. Il provvedimento ablativo trae origine da un’attività investigativa – denominata operazione “Business Cars” – condotta dal Nucleo Polizia Tributaria di Vibo Valentia e dalla Sezione Polizia Giudiziaria aliquota Carabinieri presso il Tribunale di Vibo Valentia su delega della Procura della Repubblica di questa città nel corso della quale, già nel novembre del 2011, nel maggio e luglio 2012, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare e di due decreti di sequestro emessi rispettivamente dal GIP e dalla Sezione Misure di Prevenzione presso il Tribunale di Vibo Valentia erano stati tratti in arresto 10 soggetti per i reati di usura, estorsione, minacce e rapina, nonché sequestrati.
Di cui tre appartamenti, sette magazzini commerciali, un terreno, un supermercato e un ingrosso alimentari, tutti siti nel comune di Soriano Calabro (VV), quattro autovetture, di cui due di lusso, denaro contante – il tutto per un valore commerciale di circa 5.000.000 di euro, tutti riconducibili ai coniugi Tassone/Mancuso. L’odierno decreto di confisca pone il vincolo a tutti i beni mobili, immobili, attività commerciali e disponibilità finanziarie già precedentemente sequestrati intestati a tutti i componenti il nucleo familiare Tassone/Mancuso, il tutto per un valore complessivo di 5 milioni di Euro. Tra i beni immobili oggetto della confisca figura anche un locale commerciale sito nella centrale via Roma del comune di Soriano Calabro, proprio in prossimità del palazzo comunale dove era in atto la realizzazione di un “pub”, ove i Carabinieri e la Guardia di Finanza nel luglio del 2012 in occasione del sequestro avevano rinvenuto un “rifugio bunker“ sotterraneo, costituito da un corridoio e da una stanza, il cui accesso era abilmente occultato da una parete in cartongesso, finemente tinteggiata, all’occorrenza agevolmente rimovibile. Le attività investigative in essere, in relazione alla vigente normativa antimafia, hanno consentito di individuare una condotta illegale mediante la quale il Tassone Giovanni Battista aveva attribuito, fittiziamente, ad altri la titolarità e/o la disponibilità di propri beni, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di prevenzione patrimoniale.