“Nei giorni scorsi, è stata presentata alle autorità e amministratori di Crotone,(bozza)/tipologia progettuale del PRGdP. Certamente da considerazioni e voci di popolo, in città non ci sarebbe entusiasmo diffuso per questo nuovo strumento sottoposto a visione preventivo alle autorità e amministratori locali e all’utenza che opera o dovrebbe operare con attività diverse su questo sito quale il “porto” – afferma il prof. Foglia dell’Associazione Nuova Crotone. Ogni aspetto tecnico/progettuale di questa architettura di regolamentazione e utilizzo nel migliore dei modi delle aree insistenti sul sito portuale, resta nella valenza dei progettisti che ne avrebbero vinto la gara, e sembrerebbe guidati dall’ing. Giovanni Grimaldi, ma al di la dell’aspetto puramente tecnico di questo strumento, vanno sottolineato altri aspetti: non si deve far capire alla cittadinanza che il piano regolatore presentato, apporterebbe il prolungamento del molo del porto vecchio in quanto,da anni l’Autorità Portuale di Gioia Tauro, sta elaborando rilievi e tipologia progettuale per il prolungamento della citata banchina, il tutto adducendo alla necessità di cercare di mitigare il moto ondoso e le relative correnti di sito e ogni altro tipo di vulnerabilità che potrebbero apportare sostanza solido sul quel tratto di fondale marino e disagi alle piccole e medi imbarcazioni attraccati per l’intero periodo dell’anno; quindi, il prolungamento della banchina del porto “vecchio”è cosa indipendente dal PRGP.
Gli effetti negativi che da tempo hanno individuati i cittadini e manifestanti di Venezia per il transito/attracco di nave da crociera e altro, si potrebbero constatare nel tempo anche da noi, specificando anche, che la pressione indotta sulle acque marine del porto dal volume dello scafo (nave) immerso, potrebbe procurare interfaccia di un certo tipo tra le acque marine stesse e le falde delle aree lungo e compreso tra fondo Gesù e via/traversa Verdogna, con l’innalzamento della quota di falda di quell’are, ricordando che lungo questa fascia di città, le falde non sono molto profonde, la situazione idrogeologica non sarebbe delle migliori, in quanto, vi sarebbe già un fenomeno di forte capillarità che interessa le fondazioni di più edifici insistenti lungo questa fascia di nord città,questo non sarebbe un buon segnale ai fini di una ipotesi di liquefazione del suolo in caso di attività sismica. Considerato che la redazione di uno strumento come il Piano Regolatore del Porto non è cosa di tutti i giorni, pertanto, i redattori debbono includere nel piano,linee guide per lungo termine e interventi estensivi per tutto il tratto di “golfo”conformatosi a nord del porto stesso,quindi, si deve approfittare e prevedere il realizzarsi di quella mega banchina di oltre 50.000mq sul tratto di litorale compreso tra l’Esaro e il cavalcavia della strada consortile, e rendere tale banchina, il punto di forza e di sviluppo per l’attracco di nave da crociere e non per il prossimo futuro”.