Ha insospettito moltissimo il giovane che nel pomeriggio di domenica scorsa si è presentato nei pressi di un’abitazione affacciata sulla statale 106, nei pressi del passaggio a livello del rione “ficodindia”, ed alla padrona di casa ha chiesto, in qualità di “incaricato dall’Enel”, di poter effettuare un controllo al suo contatore per presunti “sbalzi di tensione” nella zona. La signora, che già in passato ha subito furti o tentativi di intrusione alla propria casa, ha prontamente respinto la richiesta dello sconosciuto, intimandogli di allontanarsi altrimenti avrebbe chiamato la Polizia. Ed in effetti l’uomo ha subito desistito e si è diretto, a piedi com’era arrivato, verso il passaggio a livello che collega l’estremità sud del Lungomare Kennedy. Ma la breve discussione ha insospettito il cognato della donna (le due famiglie hanno case attigue) che è immediatamente sceso in strada ed ha inseguito lo sconosciuto, bloccandolo e chiedendogli spiegazioni più precise. Spiegazioni che non lo hanno per nulla convinto, specie quando si scopre che il giovane ha parcheggiato la propria auto (una Fiat Punto scura) in un vicolo poco distante e lontano dalla vista da strada. Un comportamento piuttosto anomalo (per essere un tecnico dell’Enel) e così, mentre si radunava un nutrito gruppo di persone ed abitanti del posto, qualcuno ha avvisato il 112 e solo la ragionevolezza di questi momenti ha evitato che la rabbia della gente, ormai esasperata da continui furti e scassi nella nostra frazione, si sfogasse direttamente sullo sconosciuto.
In pochi minuti arriva quindi una pattuglia del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Cirò Marina e anche i loro colleghi della stazione di Torretta, che bloccano il giovane, lo perquisiscono e, portato in Caserma, ne prendono le generalità. Secondo indiscrezioni sarebbe residente a Cirò Marina ma a suo carico non ci sarebbero stati gli estremi per un fermo immediato, per cui dopo un’ora è stato lasciato libero di tornarsene a casa, in attesa di successive indagini da parte delle forze dell’ordine. “Non è più tollerabile vivere in questa situazione, – tuonano i cittadini protagonisti di questo episodio – perché le nostre vite e le nostre famiglie sono costantemente condizionate dalla paura di non potersi spostare da casa, nemmeno le sere d’estate, per non correre il rischio di trovare brutte sorprese al rientro.” Ed in effetti non si contano gli atti criminosi ai danni delle abitazioni, spesso in pieno giorno, nella nostra frazione: solo per citare quelli regolarmente denunciati e di cui abbiamo notizie certe, nel febbraio scorso un novantenne, di primo pomeriggio si è visto entrare nella sua villetta in cui vive da solo, due donne che, dopo averlo accuratamente distratto, lo hanno derubato di alcune migliaia di euro che teneva addosso; poi il 31 marzo il furto in casa di un’infermiera che verso le 20,30 era uscita a portare a passeggio il proprio cagnolino sul vicino lungomare; nella mattinata dell’11 aprile, i ladri colpiscono addirittura nell’abitazione dei genitori della ragazza, sita al piano terra del rione “forno” e contemporaneamente (o qualche ora prima) a casa di un ferroviere in pensione, anche questa affacciata sulla 106, ma all’estremità nord dell’abitato; in questi due casi approfittando dell’assenza dei proprietari. Nella mattina del 30 maggio le vittime di turno sono due coniugi pensionati, la cui abitazione è sita in via Kroton, a pochi passi da dove è stato bloccato lo sconosciuto domenica scorsa.