“Con il conferimento della cittadinanza onoraria al professore Carmine Abate, atto lodevole e meritorio che condividiamo, l’Amministrazione comunale ha mostrato quella sensibilità culturale che, purtroppo, in altre occasioni è venuta a mancare, quando, ad esempio, la stessa amministrazione non ha inteso rinnovare la convenzione con l’Unical, determinando la chiusura dei corsi di laurea e, pertanto, la conseguente dismissione del polo didattico decentrato nonché precludendo al capoluogo pitagorico la concreta possibilità di divenire un centro universitario, ipotesi che era suffragata dalla volontà di attivare nuovi corsi di laurea, in aggiunta a quelli già esistenti, come avevano più volte manifestato e dichiarato gli stessi rappresentanti dell’Unical negli incontri con i nostri rappresentanti istituzionali – afferma in una nota Michele Calvo, coordinatore dei Riformisti Italiani. Ma il tributo e dovuto riconoscimento all’intellettuale Carmine Abate, che continua a dare lustro e rinomanza alla nostra provincia e rappresenta un esempio da seguire per tanti giovani scrittori, ci offre l’occasione di denunciare pubblicamente che la stessa amministrazione ha dimenticato l’ex sindaco socialista Visconte Frontera, alla cui memoria non ha né intitolato alcuna via o piazza pubblica né eretto alcun monumento né tantomeno intestata alcuna targa commemorativa nell’aula consiliare. Eppure, ancora oggi, possiamo toccare con mano quanto siano state copiosa e feconda la seminagione socialista e lungimirante l’azione politico-amministrativa di Visconte Frontera, al cui impegno istituzionale si devono non solo la realizzazione di numerose infrastrutture ed opere civiche (l’impianto di depurazione e di potabilizzazione, il nuovo Ospedale, il nuovo Palazzo di giustizia, la sede dell’Inps, l’ammodernamento della rete viaria, il potenziamento del bacino portuale, nuove scuole di ogni ordine e grado, un nuovo quartiere (Crotone 2) capace di ospitare 25.000 abitanti), ancora tangibili, ma, anche, il primo insediamento dell’università in città, con la realizzazione del Cud (centro universitario a distanza), nonché l’elevazione di Crotone a capoluogo di provincia.
Nei confronti di Visconte è calato il sonno della memoria, vi è la congiura del silenzio da parte di una classe politica, di cui gran parte è figlia di ideologie fallite e sconfitte dalla storia, che si trova nell’evidente imbarazzo di dover riconoscere il ruolo centrale e determinante nella crescita civile, culturale ed economica della città, svolto dai socialisti sotto la brillante guida dello stesso Visconte, con l’incomprensibile disinteresse di ex dirigenti del Psi, da anni impegnati nelle istituzioni cittadine e nello schieramento del centrosinistra, alcuni dei quali hanno evidentemente dimenticato, troppo in fretta, che il superamento dei problemi esistenziali e la collocazione occupazionale di se stessi e dei propri consanguinei in vari enti sono stati determinati dall’interessamento diretto proprio di Visconte. Ci chiediamo, pertanto, cosa abbia fatto di così grave Visconte per essere stato relegato e confinato nell’oblio: forse, l’aver contrastato e vinto l’egemonia comunista, instaurando la centralità socialista nel governo della città ed inaugurando la lunga stagione dei sindaci socialisti? Giudichino i Crotonesi in quale considerazione i nostri amministratori e rappresentanti istituzionali tengono e rispettano coloro che hanno dato lustro alla vita politica e culturale della nostra città! Nel suo ultimo sfogo, poco prima di morire, Visconte lamentò, con grande amarezza e con consapevolezza, che Crotone non sempre apprezza i suoi figli migliori. Purtroppo, questo sfogo è stato profetico per lui! Non vorremmo che l’appartenenza alla tradizione socialista, che ha contraddistinto il suo impegno politico fino agli ultimi giorni della vita terrena, fosse una discriminante in quanto Visconte non merita alcuna preclusione e/o esclusione né tantomeno la condanna all’oblio”.