“Il territorio calabrese si sta tristemente avviando a perdere quell’immagine di oasi naturale che tutti conoscevano e invidiavano, esistendo ormai sempre più vaste aree dove acque e ambiente sono inquinati irrimediabilmente – afferma in una nota Francesco Molinari del Movimento 5 Stelle. C’è qualcuno qualcuno che non pensa che più è alta la concentrazione di inquinanti e maggiore è il rischio di sviluppare malattie ? L’inquinamento ambientale che interessa queste aree incide realmente sulla salute dei cittadini residenti? E in che misura? Queste le domande che animano l’iniziativa dettata dall’istanza di accesso agli atti che il Gruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, coordinato dal Senatore Bartolomeo Pepe e dal Dr. Vincenzo Petrosino, sta articolando su base territoriale e che il cittadino calabrese al Senato, Francesco Molinari, ha inoltrato ai Direttori generali delle cinque Asp regionali calabresi. Nello specifico, i portavoce pentastellati chiedono di “prendere in esame con rilascio di copia semplice del numero di esenzioni ticket, per le seguenti patologie (asma, ipotiroidismo, ipertiroidismo, tiroidite di Hashimoto, tumori, neonati prematuri, alzheimer, malattia di Parkinson), di possibile causa o concausa ambientale comprese nell’intervallo tra l’anno 2006-2013 e divisi per distretti Sanitari e per anno di assegnazione nonché per sesso, età e comune di residenza”.
I dati saranno oggetto di studio e di comparazione con dati provenienti da altre province ed altre Regioni e comunque serviranno per controllare l’andamento di alcune patologie in riferimento ai vari distretti Sanitari in funzione del tempo. Questa richiesta parte da alcune considerazioni preliminari sul fatto che “La Regione Calabria è interessata da reati ambientali e che alcuni deidistretti sanitari ricadono in tali aree e che esistono aree di criticità con inquinamento di acque e ambiente” ; “che a causa delle ripetute emergenze rifiuti, è in vigore una normativa in deroga che sacrifica la sicurezza alla necessità di smaltire rifiuti urbani ed industriali, tossici e quindi nocivi” ; “che tale situazione, nel caso della Regione Campania, è stata già sanzionata dalla Commissione europea, con sentenza della Corte (Quarta sezione) 4 marzo 2010”. Per tutti questi motivi, e in mancanza di studi seri e puntuali da parte delle autorità sanitarie competenti – basti pensare che attualmente in Calabria non esistono neanche i registri tumori – i parlamentati del Movimento 5 Stelle vogliono vederci chiaro per poter successivamente creare una linea di azione per la mitigazione del rischio e, soprattutto, per poter portare avanti, dati alla mano, una nuova politica ambientale che metta da parte i beceri interessi economici a vantaggio della salute dei cittadini e del rispetto dell’ambiente”.