L’inaspettata sconfitta casalinga di domenica con lo Scalea, che è costata al Cutro il primato in classifica, ha fatto saltare la panchina dell’ormai ex allenatore Tonino Condito. Come si legge sul sito ufficiale della formazione biancoblù, a Condito vanno comunque i più sentiti ringraziamenti “per aver lavorato col massimo impegno ed esprimendo la sua professionalità negli ultimi due anni al Cutro. La seconda sconfitta interna consecutiva rischiava di compromettere il futuro del campionato […] e c’era quindi necessità di un intervento urgente, che potesse dare una scossa al gruppo. La società ci tiene a precisare che con Mister Tonino Condito oggi si interrompe soltanto un rapporto di collaborazione, ma la stima, il rispetto e l’amicizia rimangono inalterate”. Condito lascia in eredità 10 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte, risultati buoni ma non all’altezza delle aspettative della dirigenza che, senza mai nascondersi, ha puntato fin dall’inizio alla vittoria del campionato. Al suo posto torna a sedersi su questa scottante panchina Franco Cittadino, che aveva già guidato il Cutro alla vittoria del campionato di Promozione nella stagione 2006/2007, e che ha concesso questa breve intervista ad Antonio Mancuso.
Intanto bentornato, mister.
Grazie. Prima di cominciare ci tengo a salutare calorosamente Tonino Condito, al quale sono vicino in questo momento. Purtroppo queste sono dinamiche che fanno parte del nostro lavoro.
Torna a Cutro dopo la trionfale stagione 2006/2007, in cui aveva riportato il Cutro in Eccellenza. Pensa di poter ripetere l’impresa?
Di certo me lo auguro. Non sono una persona presuntuosa, non voglio dire che sicuramente vinceremo, quello che posso affermare è che ce la metteremo tutta, dando il massimo in ogni partita, ed a fine campionato tireremo le somme.
Conosce già qualcuno dei giocatori che fanno parte della rosa?
Certo, conosco già Le Rose, Arabia, Tambaro e Maione che ho già allenato nella precedente esperienza, e anche Muscatello, Russo e Franco.
La ricordo come un allenatore prettamente da 4-4-2 o 4-4-1-1.
Sono alcuni dei moduli di riferimento, ma col tempo ho imparato ad utilizzarne anche altri, come il 3-5-2 che permette di schierarsi dietro talvolta a 3, talvolta a 4 e talvolta a 5, a seconda delle situazioni, permettendo di avere una grande solidità difensiva.
Prima la difesa quindi?
La solidità difensiva è importante, ma ritengo di essere un allenatore che guarda con particolare attenzione anche e soprattutto alla fase offensiva.
Aveva altre offerte oltre a quella del Cutro? Se sì, cosa l’ha spinta ad accettare questo incarico?
Viva la sincerità… no, non avevo altre offerte. Nei giorni passati c’era stato solo un timido sondaggio da parte di una formazione che milita in eccellenza. Ho accettato l’incarico perché stimo la società e ho visto che c’è un progetto serio.
E’ maturato come allenatore rispetto alla sua prima esperienza qui a Cutro?
Penso di sì, sono stato in società importanti come Siena, Cosenza, Acireale, Crotone, Cremonese, Juve Stabia e anche in B col Catanzaro, esperienze che naturalmente sono risultate tutte più che utili.
Ha seguito il Cutro durante questo campionato?
Soltanto tramite i giornali, non direttamente.
Per chiudere, cosa si sente di promettere ai tifosi?
Come ho già detto, non sono una persona presuntuosa e non mi sento di promettere nulla che non sia impegno, dedizione, serietà e duro lavoro!