Nell’ambito dei lavori di “C. P. S.: Custodiamo Patrimoni Straordinari” gli studenti della Consulta Provinciale Studentesca di Vibo Valentia, ha riflettuto sulla più spinosa delle questioni ambientali attuali, o, comunque la più drammaticamente evidente oggi in Calabria: i rifiuti. Nonostante l’impegno economico degli ultimi anni, la gravità della situazione è sotto gli occhi di tutti e, pertanto, anche il Coordinamento regionale, nello specifico a Crotone sulla questione delle scorie radioattive e a Vibo Valentia sulla gestione dei rifiuti, ha valutato l’opportunità di partecipare le proprie riflessioni esponendo un punto di vista alternativo e civicamente propositivo. La sintesi, operata, in particolare, da: Andrea Gentile, Valentina Pugliese, Giovanni Di Bartolo, Filippo Orecchio e Mayrin De Filippis e Claudia Dastoli, guidati da Franca Falduto, intende stimolare l’impegno concreto del giovane cittadino al fine di contribuire, proporzionalmente alla propria capacità di incidere, in un percorso educativo sulla urgente tematica. Nei rifiuti solidi urbani finisce ogni anno circa il 10% del pane prodotto (120-160 grammi per abitante al giorno) a cui vanno aggiunti gli scarti di paste alimentari e affini (70-80 grammi per abitante al giorno). Sono un quantitativo di 400.000 tonnellate all’anno in Italia. Nei rifiuti solidi urbani finisce ogni anno circa il 15% della carne acquistata (carne ancora commestibile!) che si stima in 50 chilogrammi per abitante all’anno: anche queste sono oltre 400.000 tonnellate circa. Il totale di queste due componenti rappresenta il 5% dei rifiuti solidi urbani, all’interno della frazione organica che rappresenta il 30% circa.
Queste le cifre e, pertanto, la Consulta intende promuovere una forte campagna contro questo tipo di comportamento, discutibile, anzi, inaccettabile, sia dal punto di vista etico che economico, perseguendo l’obiettivo di una diminuzione di questo spreco: il 20% in meno porterebbe ad una riduzione del quantitativo di rifiuti di 160.000 tonnellate annue. Comportamenti quotidiani, tanto scontati da sembrare non determinati da una scelta, contribuiscono ai risultati collettivi di cui parlano le statistiche: il calcolo di quanto pane finisce ogni giorno nella spazzatura della propria abitazione aiuta a capire che le statistiche non sono numeri o astrazioni delle quali non siamo responsabili. Accostare le cifre dei mucchi infiniti di sacchetti nel cassonetto dei rifiuti alle discariche che non bastano più e ad iniziative possibili di raccolta differenziata e di riciclaggio, alle immense risorse sprecate è, a parere della Consulta studentesca, un modo di avvicinarci sempre più alle vere origini del problema e alle possibili soluzioni. Così come fondamentale è ritenuta la proposta di riflessione sul concetto di esauribilità delle risorse naturali e, quindi, l’indispensabile autolimitazione ed autoregolamentazione per evitare di giungere al punto di non ritorno. E ancora: il concetto di limite, che da puramente negativo, si carica di connotazioni valoriali positive non rappresentando più esclusivamente un ostacolo alla realizzazione personale e alla libertà individuale, ma un fattore indispensabile per ricercare l’equilibrio tra uomo ed ambiente, tra risorse e consumi tra nord e sud del mondo. E quindi, per concludere, si conviene sul fatto che: limite, equilibrio, difesa dell’ambiente e delle risorse naturali, irreversibilità, sviluppo compatibile sono le vie da percorrere per la cooperazione, la solidarietà e, quindi, educando ai valori ribaditi in “Cittadinanza e Costituzione”, al sentirsi parte di un sistema più vasto per raggiungere un benessere accettabile per tutti.