CRUCOLI – Inaccettabile per la Crucolese, la violenta accoglienza rimediata dalla squadra giallorossa domenica scorsa a Strongoli, dove era in programma l’atteso match con i padroni di casa (2-0 il risultato finale).
In un comunicato stampa è la stessa presidente, Rita Garreffa, a raccontare gli episodi di aggressione subìti dalla formazione di Crucoli mentre faceva ingresso al campo sportivo.
“Voglio innanzitutto sottolineare la mia grande soddisfazione per i nostri atleti – dice – che hanno giocato nonostante tutto l’accaduto. “La grande bellezza”, per usare un termine che oggi va tanto di moda, del calcio, macchiata ancora una volta da episodi di violenza. Domenica 9 marzo ad accoglierci a Strongoli troviamo un gruppo di tifosi, se così possiamo definirli, chiamati gli “ULTRAFATTI”, i quali si scagliano contro il pullman, inveendo contro i calciatori, contro il mister Vulcano e tirando calci e pugni fino al punto di procurare danni al mezzo.”
Nessun carabiniere nei pressi del campo, a detta della Garreffa, nonostante fossero stati avvisati proprio perché erano circolati messaggi intimidatori contro la squadra ospite: “I dirigenti ed in prima persona il presidente, ad onor del vero, erano presenti e si sono prodigati in nostro aiuto facendoci entrare nel campo con il pullman, cercando di allontanare gli “ultrafatti”. Ma uno di loro riesce a sfuggire al loro controllo, si dirige negli spogliatoi e aggredisce un calciatore. Tutto questo alla presenza del commissario di campo.
Immaginabile, quindi, il clima venutosi a creare in quel momento, la paura negli occhi dei giovani calciatori, rabbia, tensione: “La mia squadra – prosegue il massimo esponente del sodalizio giallorosso – in un primo tempo si rifiutava di giocare, ma il Presidente dello Strongoli, ripeto persona degna di stima, mortificato per l’accaduto, chiede scusa e invita la Crucolese a disputare la gara. Decido di far scendere in campo la squadra, perché il calcio non ha niente a che vedere con questi episodi. Del resto noi dirigenti non dobbiamo mai smettere di dire che il calcio ha una funzione educativa. Il mondo del pallone deve cambiare radicalmente il modo di interpretare questo sport. Il cambiamento deve partire dalla categoria dei cosiddetti “adulti”: adulto era colui che ha aggredito il calciatore della Crucolese negli spogliatoi. Noi adulti abbiamo il compito di far comprendere ai nostri ragazzi il vero significato di questo gioco, occorre sottolineare che il calcio è gioia, è passione, è un modo di divertirsi a contatto con gli altri, non è assolutamente violenza.”
Inutile dire, che per la società crucolese rimane il rammarico per il comportamento scorretto, deplorevole e poco sportivo degli ultrà, o presunti tali, strongolesi.
“E’ stata una giornata difficile – conclude Rita Garreffa – e non finirò mai di ringraziare i miei ragazzi per il comportamento disciplinato e per aver onorato il calcio con il loro comportamento, mettendo a rischio la propria incolumità. Dico quindi che la nostra è stata una vittoria perché non abbiamo reagito alla violenza, perché abbiamo rispettato i dirigenti accettando le loro scuse e giocando la partita con coraggio. Spero infine che tutto questo sia servito a qualche cosa, anzi, sono sicura che i veri sportivi capiranno e condanneranno quanto accaduto, viva lo sport.”