Una fortissima pioggia, abbattutasi nelle prime ore della giornata, sembrava dovere fare saltare la programmata cerimonia di titolazione del plesso Edificio, al maestro e artista, Giuseppe Ferrari. Ma, forse, come la magia della poesia, della pittura, di tutte le cose umane che sono pervase da sentimenti veri, improvvisamente il cielo si è aperto e un sole limpido e a tratti tiepido, ha dato il là alla manifestazione. C’erano naturalmente a fare da cornice gioiosa e allegra, gli alunni del plesso accompagnati da insegnanti e genitori, la massime istituzioni cittadine, il Sindaco, Roberto Siciliani con tanto di fascia tricolore, l’assessore alla P.I. Francesco Ferrara, instancabile nel coordinare, la Giunta, il vice presidente della Provincia Pietro Durante, le forze dell’ordine e militari della città, le associazioni, tutto il consiglio d’istituto della 1° Istituto comprensivo al quale appartiene il plesso, che ha voluto e determinato la titolazione con il dirigente Giuseppe Barberio e il presidente del Consiglio d’istituto, Francesco Ferrari (non sono parenti), dirigenti, semplici cittadini, ex dirigenti scolastici del 1° Istituto, insegnanti, le istituzioni parrocchiali locali, Don Gianni Filippelli e Don Antonio Mazzone i quali hanno assistito S.E. il Vescovo, Domenico Graziani intervenuto per la cerimonia di benedizione e scopertura delle due targhe con la nuova titolazione, affiancato per l’occorrenza dalla moglie del maestro, la Sig.ra Carmela Tondolo, accompagnata dai figli e parenti tutti.
La cerimonia è stata avviata con l’inno d’Italia intonato dal Coro Vivaldi e da una calorosa introduzione della figura dell’uomo e maestro Ferrari, tenuta dall’insegnante più anziana del plesso, Mena Malena che del compianto collega ha detto “maestro, pittore, ma sicuramente anche storico, perché storico è chi anche attraverso una poesia, fa ritornare alla memoria un passato che ha costruito il nostro presente”. E in effetti, tracciando il profilo di Giuseppe Ferrari, cha da giovedì vedrà il suo nome legato alla scuola e alla città, la Malena lo ha ricordato non solo come uomo di cultura, grande amico e collega, ma come uomo di grande modestia ed umiltà. Da giovedì, oltre il suo nome e uno dei suoi lavori artistici, conosciuto da tutti coloro che hanno varcato la soglia della scuola, il dipinto di pinocchio, campeggerà anche il suo ritratto affisso nel plesso, opera del genero Cataldo Strumbo. E’ stata insomma, come ha detto il Sindaco, Roberto Siciliani, il riconoscimento ad un uomo che ha dato lustro al nostro territorio, ricordando che il valore di un popolo è pari alla sua cultura e, ha aggiunto, la cultura non è solo quella del presente ma è sopratutto quella del passato. Solo grazie ad essa si ha la spinta per poter meglio costruire un futuro, che dia rispetto e speranza all’intera umanità”. Centinaia di palloncini verdi, bianchi e rossi, a simboleggiare un’Italia che, come dice il testo “s’è desta”, ma che, oggi, come ha detto lo stesso Vescovo, sembra assopita e pertanto deve essere “risvegliata” con l’impegno di tutti. Quell’impegno che il maestro e artista Giuseppe Ferrari ha sicuramente messo in campo e che dovrebbe essere stimolo valoriale per tutti.
Complimentandomi per l’iniziativa, spero che l’opera di commemorare personaggi che hanno contribuito a elevare la nostra comunita’ negli anni che furono, continui.
Magari dando il giusto riconoscimento anche all’illustre Prof. Antonino Caridi docente universitario al politecnico di Torino o a Mimi Sicilia primo segretario del TAR Calabria.