Così il presidente della III Commissione Sanità Salvatore Pacenza sulle elezioni europee del prossimo 25 maggio. “Le elezioni europee – commenta l’on. Pacenza – saranno un viatico importante e presagente che segnerà il futuro cammino dei partiti verso tutta un’altra serie di scadenze elettorali di estrema crucialità per l’Italia, il Mezzogiorno e la Calabria. A partire dal rinnovo del Consiglio regionale che, si presume, avverrà in autunno. Le priorità che Forza Italia si è data per affrontare questi appuntamenti è quella di mettere in campo le risorse migliori candidando per queste europee professionisti di conclamata competenza, utili a difendere gli interessi dell’Italia e del Mezzogiorno in campo europeo. Raffaele Fitto incarna in tutto e per tutto questo vademecum del candidato ‘tipo’ formulato da Forza Italia per comporre la propria lista. Concordo appieno con quanto espresso quest’oggi durante l’iniziativa di Vibo dalla coordinatrice regionale Jole Santelli e dal parlamentare Giuseppe Galati circa la necessità di mettere in campo una scommessa politica per il Mezzogiorno, lasciando ad altri i campioni delle preferenze. Forza Italia intende ridare credibilità al sistema politico italiano e calabrese attraverso l’indicazione di personalità di rilievo della società civile e del mondo professionistico per far sì che qualsiasi incarico risulti una missione dall’alto valore etico e non un’occasione per l’esercizio sterile del potere. Con queste premesse ci accingiamo al voto augurandoci che la competizione si svolga nel clima più sereno possibile”. In modo particolare nell’ambito di F.I., aggiungiamo noi, poiché le continue uscite da questo partito di politici vicinissimi fin dalla prima ora all’ex Presidente Sivio Berlusconi sono all’ordine del giorno. Qualcuno si preoccupi di fare chiudere la porta, altrimenti tutti scappano da Forza Italia
È vero che in politica, come nello sport, mai dire mai. Gli esempi di eventi che non si sarebbero mai determinati, ed invece sono accadute, sono pieni gli scaffali di ogni libreria. Chi avrebbe mai scommesso un centesimo che i due più fedeli sostenitori di Silvio Berlusconi, Paolo Bonaiuti e Sandro Bondi, l’avessero abbandonato senza nemmeno ringraziarlo di ciò che ha fatto per loro. L’on. Sandro Bondi arrivato alla “corte” di Berlusconi da ex Sindaco del Partito Comunista, è stato eletto deputato, nominato responsabile Nazionale di F.I., Ministro dei beni culturali. Paolo Bonaiuti è Parlamentare, è stato Sottosegretario, portavoce del partito. Quest’ultimo è passato nel NCD, di Angelino Alfano, perché rappresenta il nuovo. Sandro Bondi sta sponsorizzando Matteo Renzi come il vero attuatore delle politiche liberali. Magia della politica che l’attuale Presidente del Consiglio sta portando avanti, o miracolo dei sondaggi che hanno fatto ricredere, dopo vent’anni, sia Paolo Bonaiuti, sia Sandro Bondi e tanti altri che hanno preferito lasciare F.I? Non è mai troppo tardi per ricredersi e tornare sui propri passi, vent’anni sono un po’ troppo. Se la politica di Renzi piace a Sandro Bondi, qualcuno ricordi all’ex forzista che Matteo Renzi fa parte del Pd per la maggior parte formato dai Ds (Democratici di Sinistra) che tanto “disgusto” hanno sempre provocato a Bondi. In altri casi, trattandosi di un politico con una diversa storia, si sarebbe affermato: ben tornato al “Figliol Prodigo”. Il ben tornato a Sandro Bondi, perché ha scoperto in Matteo Renzi il politico che l’Italia aspettava da anni, chissà se glielo darà mai nessuno. Non siamo in uno Stato Presidenziale dove Governa un solo uomo. Matteo Renzi riesce a mettere in atto una politica che piace alla stragrande maggioranza dei cittadini grazie ad un grosso partito che lo sostiene. Cosa farà, da adesso in poi, Sandro Bondi e quali aspettative sta coltivando è la domanda che in tanti si pongono. Certamente non sarà sprovveduto al punto di chiedere una candidatura per le prossime elezioni politiche. Sarebbe come chiedere al “rottamatore” Renzi di recarsi dallo sfascia carrozza per acquistare una macchina demolita. Le parole dette da Bondi nei confronti di Renzi piacciono di sicuro al Pd, peccato che sono arrivate con troppo ritardo e qualcuno potrebbe definirle demagogiche e non a torto. Questo stesso atteggiamento manifestato da Sandro Bondi e da altri, ci sarebbe stato se i sondaggi fossero diversi per F.I.?