Il Lions Club Cirò Krimisa, nell’ambito della sua programmazione ha portato avanti dall’inizio dell’anno sociale 2013/14 il service “Educare alla legalità ed alla convivenza civile”, con un progetto, dal titolo “Diritti umani ed immigrazione”. Il service, rivolto a tutti gli alunni delle classi III della Scuola Secondaria di I Grado “Filottete” di Cirò Marina, ha visto coinvolti altresì, i docenti di Lettere, Storia, Lingue, Cittadinanza e Costituzione. Obiettivo primario è stato quello di sensibilizzare i ragazzi sui temi del razzismo e della solidarietà, intesa come impegno umanitario e giustizia sociale, come coscienza civile e cultura dell’individuo, consapevoli di essere in prima persona, responsabili del proprio futuro e di quello degli altri e di ricoprire un ruolo fondamentale nel processo di crescita della società civile. Il progetto, si è sviluppato in momenti diversi, comprensivi di approfondite giornate di studio a scuola con letture e discussioni sui temi del diritto della persona, dell’infanzia, il concetto di diritto di asilo, diritti dell’infanzia, concetti di uguaglianza di pace e solidarietà e si è concluso con un interessante percorso culturale nel Centro di Accoglienza Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, che si è rivelato carico di nozioni ed emozioni. “Vista dal marciapiede opposto della statale 106, l’ex area dell’aeroporto militare di Crotone, sembra una fabbrica dismessa, un contenitore di marginalità sociale, invece…..quando si aprono i cancelli…..a parte il filo spinato che rattrista un po’, qualche camionetta dell’esercito e le diverse pattuglie di poliziotti….militari …poi…..è tutto un mondo a colori che trovi: pachistani, afgani, eritrei, somali, iracheni e iraniani, palestinesi e turchi, etiopi e siriani, marocchini e indiani….. 36 nazionalità per l’esattezza ……un piccolo mondo in un angolo del mondo, il Centro d’accoglienza S. Anna, appunto. Accompagnati, dalla instancabile Presidente del Lions Club Cirò Krimisa Vincenza Alessio Librandi, dal Dott. Salvatore Senatore e dalla responsabile del progetto, Giuseppina Masino, al primo incontro c’era anche il Prefetto di Crotone, Dott.ssa Maria Tirone, a darci il benvenuto, il Presidente della Commissione Territoriale per il riconoscimento della Protezione Internazionale dei rifugiati, Fabrizio Gallo, il Direttore del Centro Francesco Tipaldi, la responsabile del servizio didattico e ludico Rossella Stillitano.
Dopo la presentazione dell’equipe della Misericordia, ente gestore confedernazionale delle Misericordie d’Italia, costituita da: psicologi, interpreti, avvocati, mediatori, assistenti sociali, operatori, attenti e molto interessati, abbiamo iniziato le nostre visite durante le quali sono state illustrate le modalità attraverso cui si svolge l’accoglienza dello straniero richiedente asilo. Visitato alcune strutture operanti nel centro come la nuova infermeria, la scuola di italiano, la sala lettura, la moschea, la sala TV, il laboratorio delle donne, un buon centro di ascolto, dove le ospiti alloggiate nella struttura con niente creano tanto, visitiamo poi la ludoteca, che sentiamo anche nostra, avendo nei mesi scorsi con il Lions Club Cirò Krimisa, allestito un’area per i più piccoli, con carrozzine, passeggini, cullette e quant’altro. Loro, i bambini riescono sempre a stupirci, ci dichiara la responsabile del progetto, ci lasciano senza parole. Ogni volta che i nostri sorrisi si incontrano con quelli dei bambini del Centro è un’ emozione grande, come per dire: “che bello siete venuti a trovarci di nuovo”. L’ultima volta però non abbiamo trovato i nostri vecchi amici Aziz, Hana, Carzan, sono partiti pochi giorni fa, ci hanno detto, il loro lungo viaggio alla ricerca di una nuova vita continua. Finito questo momento si sono trasferiti al centro d’identificazione, la struttura dei servizi di vigilanza e sala tesseramento, qui la situazione è più delicata. All’ospite che arriva viene ricostruita la propria identità, con foto-segnalamento e impronte digitali. Le visite si concludono presso la sala Conferenze sede della Commissione Territoriale per il riconoscimento della Protezione internazionale, dove ai ragazzi viene fornito dal Presidente Fabrizio Gallo un interessante excursus storico e giuridico dell’Istituto dell’asilo, e soprattutto dei principi di solidarietà, di libertà e di garanzia dei diritti umani posti a fondamento della protezione internazionale. Concludiamo la nostra visita con i dati che ci riferisce un rappresentante dell’Alto Commissariato ONU per i rifugiati il Dott. Andrea Leotardi sugli aspetti più significativi degli sbarchi. Il dato più allarmante, è che, nel primo trimestre del 2014 sono stati diecimila: dieci volte superiore a quello dello stesso periodo nel 2013, un esodo dunque. Spesso, quando parliamo di migranti finiamo con l’elencare una serie di numeri, quanti sono, quanti e quanto lavorano, quanto ci costano, quante tasse pagano, quanti bimbi stranieri ci sono nella scuola di mio figlio, quanti ne arriveranno ancora, invece basterebbe ascoltare le singole storie di questi poveri sfortunati e leggere nei loro occhi il dramma, i traumi che si portano dietro. È stata una esperienza estremamente formativa per i ragazzi e non solo per loro, un’occasione di crescita interiore, di cambiamento, di scambio culturale e umano che resterà sicuramente impressa nella memoria chei farà vedere l’immigrato, il rifugiato, lo straniero, il ragazzo di colore che tende la mano con occhi diversi. Mentre si torna a casa, continua Giuseppina Masino, pensiamo alla serenità che sono riusciti a portare in questa grande casa di accoglienza. Tenendo viva la speranza e recuperando la fiducia e….tutto questo è bellissimo, perché migranti e rifugiati non sono pedine sullo scacchiere dell’umanità (Papa Francesco) sono persone, con un cuore, un’anima, e come tale dovrebbero essere trattati, da tutti. Certo, è necessario un nuovo disegno normativo in materia di asilo, ma non tocca a noi legiferare, tocca a noi rettificare il nostro modo di pensare, di vedere l’altro. D’altra parte uno degli scopi del lionismo è creare e promuovere uno spirito di comprensione tra i popoli del mondo. Così come Papa Bergoglio, un uomo venuto dalla fine del mondo, ci esorta ad imparare a comprendere il dolore dell’altro. Sono certa che da domani ripercorrendo questa stessa strada guarderemo al di là dei cancelli in modo diverso, pensando che lì non ci sono immigrati, clandestini, ci sono persone che fuggono da una morte certa, sognano una casa e cercano solo dignità e rispetto.”