Come se non bastasse il mare di scadenze fiscali nel quale l’imprenditore cerca di sopravvivere in questo mese, ci si è messa pure la Rai a fare salire ulteriormente la pressione ad imprese e professionisti con la montagna di lettere sul pagamento del canone sull’utilizzo dei pc ed in contemporanea anche il governo ci ha messo del suo con l’obbligo del POS per i commercianti. Il Presidente di Conflavoro Crotone Antonio Gallella non ci sta e commenta duramente queste ultime iniziative: “Assolutamente inaccettabile, non è possibile che ancora una volta le imprese ed i professionisti siano presi di mira da iniziative e provvedimenti irragionevoli ed ingiusti. Ancora più grave se si pensa il momento di crisi che tutto il sistema economico sta attraversando e che come è stato purtroppo rilevato in questi giorni, per ogni impresa che nasce ne muoiono due. Troppa superficialità nel voler scaricare sempre sugli imprenditori e professionisti obblighi continui che non fanno altro che strangolare ulteriormente ed ha creare questo sentimento diffuso di scoramento e di vera e propria persecuzione. Si è pensato ad obbligare le imprese ad accettare i pagamenti tramite POS fino a 30 Euro per decreto Legge, ma nessuno si è posto il problema delle commissioni, sempre fra le più alte d’Europa tanto per non cambiare, ne il governo ha posto in essere iniziative per vedere la riduzione dei costi di esercizio dei sistemi di pagamento automatici. Comprendiamo perfettamente che questo provvedimento è stato preso con il preciso intento di andare a limitare ancora di più l’utilizzo del denaro contante, in una futura ipotesi di ulteriore riduzione degli acquisti fatti mediante l’utilizzo della moneta in favore dei sistemi elettronici; ma non si vede dall’altra parte nessuna incentivazione verso le imprese per l’utilizzo di questo sistema ed anzi solo un ulteriore costo che grava sulle spalle degli esercenti”.
Ma il Presidente Gallella non è tenero nemmeno dei confronti della Rai “ancora peggio è l’iniziativa della Rai, sia per la tipologia di richiesta che per il metodo; infatti non si possono mandare milioni di lettere minatorie per pretendere addirittura qualcosa di non dovuto ed anzi anche nei casi in cui è dovuto è quantomeno controverso, costringendo gli imprenditori a dover fare file interminabili o stare in attesa di centralini impazziti per avere delle risposte e dei chiarimenti. A tal proposito gli sportelli di Conflavoro Pmi sono a disposizione di tutte le imprese e professionisti che abbiano dubbi e ricordo che nessuna somma è dovuta alla Rai per i PC utilizzati solo per uso professionale. Questo modo di operare è contrario al buon senso e vergognoso in un paese civile, una maniera per scaricare su altri le proprie inefficienze e su questo chiediamo un intervento celere da parte del governo. Detto questo però, è evidente che questa è solo la punta dell’iceberg, l’evidenza di un modo di pensare, di una mentalità che vede nel popolo delle partite iva un bersaglio da caricare di obblighi continui e che invece sta diventando una specie in via di estinzione che dovrebbe essere protetta e tutelata. E’ proprio la mentalità che deve cambiare nel nostro paese, la mentalità dei burocrati che continuano a vedere nelle imprese un soggetto da tartassare con continui ed inutili vessazioni. La crisi è senz’altro uno dei fattori predominanti della desertificazione del tessuto imprenditoriale nel paese, ma al secondo posto sta certamente una pubblica amministrazione che ha reso quasi impossibile fare impresa in questo paese, se davvero vogliamo cambiare verso è assolutamente necessario che lo stato e la pubblica amministrazione cambi mentalità verso le imprese”.




