“La denuncia di interruzione di pubblico servizio per 14 attivisti del movimento a difesa della mobilita’ nell’area jonica cosentina ad opera di Trenitalia, convocati a giudizio per il 9 di luglio, rappresenta l’ennesima inconfutabile prova di come in questo paese sia ormai stata sospesa la democrazia e il diritto. Opporsi alla continua e pressante aggressione al diritto alla mobilita’, posto in essere dalla Regione Calabria con la complicita’ di Trenitalia, significa rischiare una condanna per attentato all’ordine costituito; ed e’ quello che potrebbe accadere ai 14 attivisti qualora il Giudice accogliesse le tesi di Trenitalia”. Lo si legge in una nota di Usb Calabria. ”Vogliamo ricordare che in quella manifestazione, condivisa anche dalla scrivente Organizzazione sindacale che ha dato pieno appoggio alla civile azione di protesta a sostegno del diritto alla mobilita’, oltre ai 14 attivisti – continua la nota di Usb – che dovranno rispondere di interruzione di pubblico servizio, erano presenti rappresentanti delle istituzioni territoriali, cittadini, associazioni di pendolari, studenti e famiglie che, simbolicamente, hanno rallentato la marcia dell’unico treno ancora rimasto allo scopo di rivendicare, per tutto il territorio, il pieno diritto alla mobilita’. Un’azione simbolica e pacifica, giusto per richiamare l’attenzione sull’emarginazione del territorio e per protestare, democraticamente, contro i tagli ai treni imposti dalla politica nazionale e locale e dalle assurde regole del mercato che li costringe, di fatto, a rinunciare a questo importante diritto costituzionale. Un vero e proprio scippo perpetrato ai loro danni dalle scelte scellerate da parte della intera classe politica calabrese, di destra e di sinistra, che hanno completamente emarginato un’importante area a forte vocazione agricola, industriale e turistica dal resto della regione e dai corridoi nazionali. Un pezzo del territorio assolutamente fondamentale nell’economia della regione e dell’intera nazione,che resta abbandonato e senza possibilita’ alcuna di poter sviluppare per l’assenza di un sistema di trasporti e mobilita’ adeguato”
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